Corriere di Bologna

Packaging valley, vola l’export verso l’Europa

Numeri positivi nel secondo trimestre (+7%). Boom Europa, male in Turchia

- Candioli

Nuovo balzo delle esportazio­ni dell’Emilia-Romagna nel secondo trimestre del 2018: +7,2%, per un valore complessiv­o di oltre 16 miliardi di euro, contro il +4,1% del dato nazionale. Affari a gonfie vele verso l’Europa, male le vendite in Turchia. Traina l’industria dei macchinari.

Sono tempi d’oro per chi investe nei prodotti made in Emilia Romagna e li vende in giro per il mondo. Non serve andare troppo lontano: la crescita è soprattutt­o europea.

Nel secondo trimestre di quest’anno gli affari oltreconfi­ne sono aumentati del 7,2%, per un ammontare di oltre 16 miliardi di euro. Un dato che supera la media italiana, meno dinamica: le esportazio­ni nazionali, nello stesso periodo preso in esame, si sono fermate al 4,1%. A dirlo sono i numeri Istat, elaborati da Unioncamer­e, che confermano anche come l’Emilia Romagna oggi si attesti al terzo posto in Italia per quota di export. Da sola ricopre il 13,6% delle vendite all’estero da parte di tutto il Belpaese, preceduta solo da Lombardia (27,5%) e Veneto (13,6%), e seguita dal Piemonte (10,5%). Mentre se si considera il periodo tra gennaio e giugno 2018, la nostra regione si posiziona all’ottavo posto per crescita dell’export, con un +5,9 per un totale di 31,5 miliardi di euro. Una percentual­e comunque superiore al trend delle due più grandi regioni esportatri­ci, Veneto e Piemonte, dopo la Lombardia (+6,1%), che hanno avuto un aumento degli affari oltreconfi­ne tra l’1 e il 3,3%.

E ancora: se si considera il saldo commercial­e, cioè la differenza fra esportazio­ni e importazio­ni, l’Emilia Romagna con un +13,4 miliardi di euro, sempre nei primi sei mesi dell’anno, continua a confermare il suo primato nazionale, seguita dal Piemonte (+7 miliardi). Il merito va soprattutt­o all’industria dei macchinari e delle apparecchi­ature (+30,3% con un aumento delle vendite del 6,8%) e agli altri Paesi europei dove il made in Emilia Romagna va meglio che altrove. Oltre alpei, l’industria dei macchinari, gli altri contributi più rilevanti sono stati quelli forniti dall’industria della moda (+14,8%), quindi chimica, farmaceuti­ca e materie plastiche (+8,5%), apparecchi­ature elettriche, elettronic­he, ottiche, medicali e di misura (+8,7%) e della metallurgi­a e prodotti in metallo (+7,6%).

Il segno rosso invece è solo per ceramica e vetro (-0,8%). Una serie di risultati positivi, giustifica­ti anche dal buon andamento dei mercati euroI al contrario di America ed Asia dove la crescita è rimasta limitata. «L’andamento — sottolinea Unioncamer­e — si è fondato sulla capacità di cogliere risultati positivi sui mercati europei (+9,3%) e in particolar­e dell’ Ue (+10,1%), con un ulteriore accelerazi­one in Germania (+9,2%) e della Francia (+9,6%). Prosegue anche il boom delle vendite nel Regno Unito (+20%)».

Vanno male invece le esportazio­ni verso la Russia e crollano quelle verso la Turchia, mentre la crescita sui mercati americani non è andata oltre l’1,8%, nonostante un +3,8 negli Usa. La tendenza sui mercati asiatici si inverte e sale leggerment­e (+1,7%), benefician­do di una frenetica corsa in Cina (13%) e in India (+15,3%). Sono tutti dati a cui guardano anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore alle Attività produttive Palma Costi: «Si consolida il primato dell’Emilia-Romagna nell’export. Si tratta di un’ulteriore conferma di quanto sia strategico investire sull’internazio­nalizzazio­ne delle imprese, come stiamo facendo anche con la nostra missione istituzion­ale in California e in Pennsylvan­ia, dove sosteniamo le nostre imprese».

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In crescita Le esportazio­ni aumentano con numeri significat­ivi verso i paesi europei, in particolar­e Francia, Germania e Regno Unito

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