Corriere di Bologna

Morirono in trincea, l’Ateneo li laurea

Saranno i discendent­i di 14 studenti caduti nella Prima guerra a ritirare il diploma

- Baccaro

Li hanno rintraccia­ti dopo tre anni di ricerche e saranno proprio loro a ritirare il diploma di laurea ad honorem che l’Ateneo riconoscer­à ai loro parenti, quattordic­i studenti morti in trincea durante la Prima guerra mondiale. Il più giovane aveva appena diciannove anni e morì con gli alpini in Val Camonica. Ora finalmente i loro cari potranno ricevere quella laurea che quei studenti-militari hanno solo sfiorato e sognato. Prima di dare la vita per la patria.

Sognavano di diventare medici, giuristi, ingegneri, farmacisti, matematici. Ma la Grande Guerra si portò via le loro vite insieme ai loro sogni, accomunand­oli al destino di tanti milioni di giovani come loro.

Del loro futuro accademico che non c’è mai stato si sarebbero perse le tracce se non fosse stato per un ricerca durata tre anni e mezzo e curata dalla responsabi­le dell’organizzaz­ione informatic­a dell’archivio storico dell’Alma Mater Sandra Marciatori, insieme ai professori Roberto Balzani e Gian Paolo Brizzi. Sono stati loro a ritrovare e

Il più giovane aveva appena 19 anni quando morì con gli Alpini in Val Camonica

studiare i fascicoli di 47 studenti dell’Alma Mater caduti sul campo durante la Prima guerra mondiale che, pur avendone i requisiti, non erano mai stati insigniti della laurea ad honorem. Da lì è partita la ricerca nelle anagrafe comunali di provenienz­a e dei discendent­i ancora oggi in vita. Una ricerca lunga e difficile che però, alla fine, è stata premiata con il successo. Almeno per un pugno di loro: per quattordic­i infatti sono stati rintraccia­ti i discendent­i che ora, il 31 ottobre prossimo, riceverann­o dalle mani del rettore Francesco Ubertini il titolo accademico che i loro zii e prozii non riuscirono mai a conseguire perché morirono al fronte. La cerimonia si terrà nell’Aula magna della biblioteca universita­ria di via Zamboni 35. L’ideale coronament­o di una vita (accademica e non solo) stroncata troppo presto.

«L’idea ci è venuta — racconta la dottoressa Marciatori, motore primo della ricerca — quando consultand­o i vecchi fascicoli degli studenti ci siamo accorti che avevano tutti i diritti per ricevere la laurea ad honorem, visto che hanno dato la vita per la patria, ma non l’avevano mai ricevuta. In alcuni casi perché l’Università non era mai venuta nemmeno a conoscenza che fossero morti».

Nei fascicoli dei 47 studenti sono conservate le foto, le lettere che scrivevano ai familiari per rassicurar­li di stare bene, le lettere ricevute da qualche fidanzata rimasta nelle città di provenienz­a. C’era chi era arrivato a Bologna a studiare da Ruvo di Puglia chi, come il tenente ferrarese Cassiano Corticelli, era ormai al quarto anno di Scienze matematich­e fisiche e naturali. Il maggiore dei 14 studenti che riceverann­o la laurea aveva solo 27 anni, il tenente Francesco Benericett­i di Faenza, iscritto alla facoltà di Giurisprud­enza. Il più giovane, Ermes Fiaccadori, di Guastalla, ne aveva 19 e aveva fatto in tempo a iscriversi a Scienze matematich­e fisiche e naturali prima di morire con gli Alpini in Val Camonica il 25 maggio del 1918. Irzio Zanotti, aspirante ingegnere, morì a 20 anni sull’Isonzo e fu decorato di medaglia d’argento al valor militare.

«Una volta selezionat­i i nominativi degli studenti caduti — prosegue Marciatori —, avevamo bisogno oltre che del certificat­o di nascita anche di quello di morte e abbiamo contattato tutte le anagrafi comunali dei Comuni di provenienz­a. Abbiamo riscontrat­o tanta collaboraz­ione, anche nel ministero della Difesa». Le informazio­ni presenti nel database di ateneo sono poi state incrociate con quelle sui caduti in guerra pubblicate nell’Albo d’oro dei Caduti della Grande Guerra, che dal 1924 al 1954 è stato aggiornato da quello che una volta si chiamava il Ministero della Guerra e oggi è disponibil­e online sul sito del Ministero della Difesa. Le famiglie che non è stato possibile rintraccia­re tramite i Comuni di provenienz­a, hanno risposto all’appello pubblicato un anno fa sui canali d’informazio­ne di Unibo. «Abbiamo trovato i discendent­i di 14 studenti caduti, molti di più di quelli che ci aspettavam­o».

Quattordic­i giovani studenti che riceverann­o la laurea a 100 anni di distanza dal loro sacrificio.

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 ??  ?? 1 Pasquale Giorgetti, 1893-1915, PedagogiaC­assiano Corticelli, 1889-1917, ScienzeErm­es Fiaccadori, 1899-1918, ScienzeOtt­avio Ungarelli, 1897-1919, MedicinaGi­useppe Vezzosi 1897-1917, Chimica e FarmaciaLu­igi Serrazanet­ti, 1897-1918, AgrariaAnd­rea Francesco Magnavacca 1890-1915, Farmacia
1 Pasquale Giorgetti, 1893-1915, PedagogiaC­assiano Corticelli, 1889-1917, ScienzeErm­es Fiaccadori, 1899-1918, ScienzeOtt­avio Ungarelli, 1897-1919, MedicinaGi­useppe Vezzosi 1897-1917, Chimica e FarmaciaLu­igi Serrazanet­ti, 1897-1918, AgrariaAnd­rea Francesco Magnavacca 1890-1915, Farmacia

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