Accordo sull’integrativo alla 3F Filippi Stipendio, premi e tolleranza sui ritardi
A Pianoro firmata l’intesa dopo 11 anni. Le altre vertenze: soffrono solo le piccole imprese
Nella provincia di Bologna, anche se si è presa tutta la scena nelle ultime settimane, non c’è solo la ex Bredamenarinibus. Ma per fortuna da queste parti, dopo il salvataggio della Demm di Porretta Terme, le grandi aziende metalmeccaniche in crisi sono rimaste poche. Le vertenze aperte più corpose restano nel resto della provincia. Il Bolognese è uno dei cuori della ripresa, dove come insegnano i grandi marchi Lamborghini, Gd e Ducati Motor si portano a casa stabilizzazioni e integrativi aziendali molto innovativi.
L’ultimo in ordine di tempo arriva da una delle più grosse aziende di Pianoro, la 3F Filippi, specializzata in impianti illuminotecnici e lampade fluorescenti lineari. Dopo la grande crisi degli anni 2011-2012 quando erano stati dichiarati oltre 80 lavoratori in esubero ed erano stati evitati grazie ad una faticosa contrapposizione aziendale, l’altro giorno il 98% dei 258 lavoratori ha detto sì al contratto integrativo aziendale che mancava da 11 anni e che segna definitivamente l’uscita dell’azienda dalla crisi. Questi i punti fondamentali dell’intesa, così come indicati dal funzionario della Fiom-Cgil, Massimo Valicelli. Uno, un significativo aumento salariale, per la prima volta uguale per tutti, operai e dipendenti: premio di produzione da 1.500 euro il primo anno, il 2018, ai 2.000 euro del terzo anno, il 2012. Due, la formazione che è stato il punto fondamentale
La contrattazione aziendale è la via per coniugare rilancio e diritti del personale
su cui si è fondato il rilancio del dialogo fra azienda e parti sociali. L’accordo sulla formazione prevede la cosiddetta «carta delle competenze». Tre, il miglioramento dell’ambiente di lavoro e il collegamento del premio di produzione al rispetto delle norme nel trattamento dei rifiuti industriali. Quattro, il punto più interessante: un accordo di flessibilità in uscita che permette ai lavoratori di superare quelle criticità e quei richiami da parte dei superiori quando arrivavano in ritardo al lavoro.
«Segnalo che per raggiungere Pianoro i lavoratori devono percorrere uno dei nodi più trafficati dal punto di vista della mobilità stradale — sottolinea Valicelli — e aver introdotto un meccanismo di tolleranza sui ritardi migliora sicuramente la gestione organizzativa e i rapporti di lavoro». Di fatto, ad ogni lavoratore viene data la possibilità, tre volte al mese, di entrare più tardi. Il contratto integrativo contiene poi la parificazione del contributo aziendale alla previdenza complementare, portandolo al 2% anche per il Fondo Previlabor. «Questo accordo poggia sulla scelta di modernizzare la produzione attuata dall’ad Giovanni Bonazzi che scegliendo di investire sul Led è riuscito a superare le difficoltà degli anni passati — conclude il sindacalista — e conferma che l’estensione della contrattazione aziendale sia la via maestra da seguire in un territorio come quello di Bologna, dove alla ripresa economica deve corrispondere anche un miglioramento delle condizioni economiche e dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori».