Dall’Ara, l’antistadio entra in partita
Primo incontro Comune-Bfc sul restyling: finanziamenti tramite la legge sugli stadi
Dopo l’annuncio, ecco i fatti. Si è svolta ieri a Palazzo d’Accursio la prima riunione fra il Bologna Fc e il Comune per individuare il percorso giuridico amministrativo più idoneo per procedere all’intervento di riqualificazione del Dall’Ara e delle aree contigue: nel piano, infatti, entra di diritto anche l’Antistadio.
Lo strumento sarà la Legge sugli Stadi del 2013 con i noti emendamenti intervenuti nella primavera del 2017 che hanno fatto saltare l’outlet ai Prati.
Dopo l’annuncio del sindaco sul via libera al restyling del Dall’Ara, ecco i fatti. Si è infatti svolta ieri a Palazzo d’Accursio la prima riunione fra il Bologna e il Comune per individuare il percorso giuridico amministrativo più idoneo per procedere all’intervento di riqualificazione dell’impianto e delle sue aree contigue. Presente anche l’ad Fenucci e il capo di gabinetto di Merola, Valerio Montalto.
Lo strumento sarà la Legge sugli stadi del 2013 con i noti emendamenti intervenuti nella primavera del 2017 (che di fatto hanno affossato la prima proposta Bfc/Maccaferri, con la Cittadella della Moda non contigua allo stadio come invece richiesto dall’aggiornamento dall’allora ministro Lotti). Seguendo una tendenza già in atto in Europa e al momento caso unico nel nostro Paese, saranno pubblico e privato insieme a fare l’ammodernamento del Dall’Ara.
Per appoggiarsi però alla legge, pensata proprio per stimolare gli investitori privati (supponendo la mancata partecipazione del pubblico), il nuovo partenariato dovrà individuare un soggetto industriale privato, dato che starà a lui a fare la proposta garantendo la maggioranza finanziaria dell’investimento: da oltre due anni e fino a ieri il Bfc ha dialogato proficuamente con la Seci di Maccaferri, ma non è automatica la prosecuzione del rapporto, servirà un nuovo accordo. Oppure un nuovo soggetto. Questioni che verranno necessariamente sciolte e decise in futuro.
Intanto le parti hanno formalmente condiviso un dispositivo che assicura procedure più snelle e una tempistica certa (dichiarazione di pubblica utilità, consegna progetto definitivo, Conferenza dei servizi i prossimi passi).
Diciamo subito che sotto l’aspetto temporale nulla cambia per il nuovo Dall’Ara 2.0: prima della svolta del sindaco Merola («niente outlet, i 30 milioni mancanti li mettiamo noi che siamo proprietari dello stadio»), la cosiddetta prima pietra sarebbe stata apposta subito dopo la fine del campionato 2019/2020, dopo lo svolgimento dei campionati europei di calcio under 21; sarà così anche con il nuovo partenariato. Dovrebbero essere confermati anche i tre anni di lavoro, con la squadra sempre sotto la Torre di Maratona, e quindi l’esordio della nuova casa rossoblù per il torneo 2023/24.
Il tavolo tecnico partito ieri si riunirà diverse altre volte a scadenza settimanale: la prossima riunione avrà per oggetto il tema della mobilità, sia intorno al dall’Ara sia per le grandi direttrici che conducono all’impianto, e degli interventi da realizzare all’Antistadio, che continuerà ad avere vocazione sportiva anche se non sono esclusi interventi sulle cubature della bocciofila (potrebbe essere ricostruita poco distante). Probabilmente verranno aumentati i parcheggi (per ora è previsto solo l’ampliamento di quello a raso su via Andrea Costa, oltre a quello pertinenziale della Despar su via Gandhi, ex Cierrebi).
Gli altri temi più delicati da sciogliere riguardano la durata della concessione (dai 50 ai 70 anni) e il costo finale dell’intervento (per ora 70 milioni: 40 Bfc e 30 Comune).
Infine, è ancora da definire l’eventuale spesa a carico del club rossoblù del servizio della Polizia Municipale in occasione dei match annunciato da Merola: non c’è ancora una norma così chiara e condivisa, alcuni club pagano altri no.
Gli altri impianti La bocciofila potrebbe trovare una nuova collocazione. Poi c’è il tema parcheggi