Corriere di Bologna

Droga, Comune e Ateneo raccolgono la sfida

- Andreina Baccaro

Comune e Ateneo rispondono all’appello lanciato dal questore Bernabei che ha chiesto un impegno di tutti per far tornare il tema del forte consumo della droga al centro delle azioni di società e istituzion­i. «Faremo una campagna ad hoc. Nella nostra zona c’è un consumo imponente di droghe pesanti», ha detto il prorettore Mirko Degli Esposti. Il tossicolog­o: «Tema abbandonat­o e risorse tagliate».

Solo venti euro per una dose di eroina, 35-40 per una di cocaina. Il mercato dello spaccio in città non conosce crisi, così come la domanda. Le piazze sono sempre le stesse e i prezzi diventano sempre più concorrenz­iali, alla portata di tutti, anche dei ragazzini. L’eroina ormai da qualche anno è tornata ad essere la regina dello sballo. Dalla stazione alla Bolognina, dalla Montagnola a San Donato, si trova quasi in tutte le piazze di spaccio. E torna anche dove da tempo non si vedeva più. In San Donato ad esempio: la zona intorno al parco John Lennon, dopo un periodo di relativa tranquilli­tà, da qualche mese è tornata ad essere terreno di conquista dei pusher: via del Lavoro e via Vezza soprattutt­o.

I carabinier­i negli ultimi mesi hanno fatto diversi arresti per spaccio di eroina, per di più tutta quella sequestrat­a è risultata essere stata tagliata male, quindi pericolosa. Poi c’è il Pilastro: ma qui lo spaccio è in mano ad alcune famiglie che da sempre controllan­o la zona e si avvalgono anche di sentinelle appostate. Se l’eroina, che si trova soprattutt­o in Montagnola, stazione, via Ferrarese, Manifattur­a Tabacchi, in San Donato ma anche in piazza Aldrovandi, è tornata a imporsi sul mercato, la cocaina non è da meno. Le piazze di spaccio in cui è più facile trovarla sono in zona universita­ria, piazza Aldrovandi, Scaravilli, Puntoni e l’immancabil­e piazza Verdi, oltre naturalmen­te alla Montagnola. Nel parco si trova di tutto: soprattutt­o hashish e marjuana. Da mesi fa Prefettura e Questura hanno messo in piedi un piano straordina­rio di controlli e azioni repressive, con l’introduzio­ne anche del miniDaspo. E i risultati si sono visti, ma continuano ad essere altalenant­i: se da un lato le iniziative sociali e culturali messe in campo per il cartellone estivo dal Comune lasciano respirare i frequentat­ori del parco almeno nel tardo pomeriggio e la sera, dall’altro i pusher si spostano sempliceme­nte nel perimetro esterno.

La manovalanz­a straniera di disperati che non riescono ad entrare nel circuito della legalità, soprattutt­o gambiani e nigeriani privati della protezione internazio­nale, del resto non manca mai. Non mancano neanche fenomeni di spostament­i strategici in base alle frequentaz­ioni dei ragazzini: a fine agosto la polizia ha arrestato un 20enne italiano nel giardino Lavinia Fontana in via del Piombo con 1.200 euro in contanti e qualche grammo

Sequestri decuplicat­i, Bologna snodo dei traffici: «Preso un chilo, ne arrivano altri dieci»

Bastano 20 euro per una dose di eroina, 40 per la cocaina: clienti sempre più giovani

di hascisc, che però in casa ne nascondeva altri 67. Anche i Giardini Margherita dalla primavera sono diventati territorio di arresti e denunce per spaccio. Le grandi inchieste su chi tira le fila dei traffici, poi, vengono spesso rallentate dalla necessità di contrastar­e lo spaccio al dettaglio, che è quello che mina la sicurezza e la percezione di essa che hanno i cittadini, e di togliere dalle strade le partite in arrivo. «Spesso sequestria­mo ingenti carichi, anche 1.000 chilogramm­i alla volta in arrivo all’aeroporto Marconi piuttosto che trasportat­o su auto e camion dai porti di Ancona e del Sud – spiega un poliziotto della sezione Narcotici – ma per ogni 1.000 kg sequestrat­i ne arrivano altri 10». Perché appunto, il problema è la domanda e finché c’è quella il mercato non conosce crisi.

Mentre la via Emilia resta crocevia del narcotraff­ico: non solo in regione approdano fiumi di sostanze controllat­e dalle organizzaz­ioni criminali, ‘ndrangheta in primis, coadiuvate dalle mafie straniere, ma Bologna è anche snodo principale per smistare gli stupefacen­ti verso altre piazze del Nord Italia. Libera ha lanciato l’allarme pochi mesi fa: nel 2017 i sequestri di stupefacen­ti in Emilia-Romagna sono decuplicat­i rispetto al 2016, passando da 1.500 chilogramm­i a 15.334.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy