Droga, Comune e Ateneo raccolgono la sfida
Comune e Ateneo rispondono all’appello lanciato dal questore Bernabei che ha chiesto un impegno di tutti per far tornare il tema del forte consumo della droga al centro delle azioni di società e istituzioni. «Faremo una campagna ad hoc. Nella nostra zona c’è un consumo imponente di droghe pesanti», ha detto il prorettore Mirko Degli Esposti. Il tossicologo: «Tema abbandonato e risorse tagliate».
Solo venti euro per una dose di eroina, 35-40 per una di cocaina. Il mercato dello spaccio in città non conosce crisi, così come la domanda. Le piazze sono sempre le stesse e i prezzi diventano sempre più concorrenziali, alla portata di tutti, anche dei ragazzini. L’eroina ormai da qualche anno è tornata ad essere la regina dello sballo. Dalla stazione alla Bolognina, dalla Montagnola a San Donato, si trova quasi in tutte le piazze di spaccio. E torna anche dove da tempo non si vedeva più. In San Donato ad esempio: la zona intorno al parco John Lennon, dopo un periodo di relativa tranquillità, da qualche mese è tornata ad essere terreno di conquista dei pusher: via del Lavoro e via Vezza soprattutto.
I carabinieri negli ultimi mesi hanno fatto diversi arresti per spaccio di eroina, per di più tutta quella sequestrata è risultata essere stata tagliata male, quindi pericolosa. Poi c’è il Pilastro: ma qui lo spaccio è in mano ad alcune famiglie che da sempre controllano la zona e si avvalgono anche di sentinelle appostate. Se l’eroina, che si trova soprattutto in Montagnola, stazione, via Ferrarese, Manifattura Tabacchi, in San Donato ma anche in piazza Aldrovandi, è tornata a imporsi sul mercato, la cocaina non è da meno. Le piazze di spaccio in cui è più facile trovarla sono in zona universitaria, piazza Aldrovandi, Scaravilli, Puntoni e l’immancabile piazza Verdi, oltre naturalmente alla Montagnola. Nel parco si trova di tutto: soprattutto hashish e marjuana. Da mesi fa Prefettura e Questura hanno messo in piedi un piano straordinario di controlli e azioni repressive, con l’introduzione anche del miniDaspo. E i risultati si sono visti, ma continuano ad essere altalenanti: se da un lato le iniziative sociali e culturali messe in campo per il cartellone estivo dal Comune lasciano respirare i frequentatori del parco almeno nel tardo pomeriggio e la sera, dall’altro i pusher si spostano semplicemente nel perimetro esterno.
La manovalanza straniera di disperati che non riescono ad entrare nel circuito della legalità, soprattutto gambiani e nigeriani privati della protezione internazionale, del resto non manca mai. Non mancano neanche fenomeni di spostamenti strategici in base alle frequentazioni dei ragazzini: a fine agosto la polizia ha arrestato un 20enne italiano nel giardino Lavinia Fontana in via del Piombo con 1.200 euro in contanti e qualche grammo
Sequestri decuplicati, Bologna snodo dei traffici: «Preso un chilo, ne arrivano altri dieci»
Bastano 20 euro per una dose di eroina, 40 per la cocaina: clienti sempre più giovani
di hascisc, che però in casa ne nascondeva altri 67. Anche i Giardini Margherita dalla primavera sono diventati territorio di arresti e denunce per spaccio. Le grandi inchieste su chi tira le fila dei traffici, poi, vengono spesso rallentate dalla necessità di contrastare lo spaccio al dettaglio, che è quello che mina la sicurezza e la percezione di essa che hanno i cittadini, e di togliere dalle strade le partite in arrivo. «Spesso sequestriamo ingenti carichi, anche 1.000 chilogrammi alla volta in arrivo all’aeroporto Marconi piuttosto che trasportato su auto e camion dai porti di Ancona e del Sud – spiega un poliziotto della sezione Narcotici – ma per ogni 1.000 kg sequestrati ne arrivano altri 10». Perché appunto, il problema è la domanda e finché c’è quella il mercato non conosce crisi.
Mentre la via Emilia resta crocevia del narcotraffico: non solo in regione approdano fiumi di sostanze controllate dalle organizzazioni criminali, ‘ndrangheta in primis, coadiuvate dalle mafie straniere, ma Bologna è anche snodo principale per smistare gli stupefacenti verso altre piazze del Nord Italia. Libera ha lanciato l’allarme pochi mesi fa: nel 2017 i sequestri di stupefacenti in Emilia-Romagna sono decuplicati rispetto al 2016, passando da 1.500 chilogrammi a 15.334.