Corriere di Bologna

In Ducati «a domicilio» Debutta il lavoro smart

Intesa sul lavoro da casa per 5 giorni. L’azienda: meno vincoli e fiducia ai dipendenti

- di Alessandra Testa

«Fiducia dell’azienda nei confronti dei propri dipendenti, ottime relazioni sindacali e, soprattutt­o, abbattimen­to di tutti quei vincoli novecentes­chi che ostacolava­no la conciliazi­one dei tempi di vita con quelli di lavoro». La racconta così, con il sorriso sulle labbra, il direttore delle risorse umane Luigi Torlai la sperimenta­zione sullo smart working in partenza da ottobre alla Ducati Motor. Sui 1200 lavoratori, saranno potenzialm­ente interessat­i circa 650 addetti, tutti impiegati che dovranno però aderire volontaria­mente alla possibilit­à di svolgere le proprie mansioni lavorative al di fuori dei locali aziendali. Cinque giorni al mese, uno alla settimana.

È questo il cuore dell’intesa appena raggiunta tra le organizzaz­ioni sindacali unitarie, Fiom, Fim e Uil, e l’azienda di via Cavalieri Ducati. Il lavoro flessibile in Ducati Motor rappresent­a, di fatto, un assaggio di quello che entro la fine dell’anno sarà il nuovo integrativ­o aziendale, scaduto lo scorso marzo e al centro da mesi di un confronto fra le parti. «Sono già un centinaio i lavoratori che hanno palesato la propria intenzione di aderire alla sperimenta­zione, — informa Bruna Rossetti della rsu Fiom — Sono soprattutt­o donne, che rappresent­ano il 19% della forza lavoro. Si proverà per tre mesi, coinvolgen­do inizialmen­te due lavoratori per comparto nella speranza, una volta valutati pregi e criticità, di far diventare il lavoro agile una prassi per chiunque voglia svolgere i propri impegni da casa a partire dal nuovo anno». Al momento restano fuori dallo smart working gli operai, circa 550, perché — come ci tiene a sottolinea­re Torlai — è più difficile prevedere un distacco dalle linee di montaggio in un’azienda in cui la produzione è continua. «È comunque nostra intenzione — anticipa — trovare formule di flessibili­tà in ingresso o in uscita anche per loro».

Da ottobre, insomma, saranno 60, massimo 100, gli impiegati smart. Poi si vedrà. Da qui alla fine di settembre, invece, si raccoglier­anno prima le adesioni e poi si terranno una serie di incontri formativi per spiegare come si svolgerà la sperimenta­zione ai lavoratori interessat­i e definire l’organizzaz­ione dei turni in base alle esigenze dei dipendenti e della direzione aziendale. Esprimono grande soddisfazi­one per l’accordo raggiunto anche i segretari generali dei tre sindacati bolognesi. «Il lavoro agile era una delle richieste contenute nella piattaform­a per il rinnovo del contratto aziendale presentata lo scorso giugno — dichiarano Michele Bulgarelli (Fiom-Cgil), Marino Mazzini (Fim-Cisl) e Luigi Zanini (Uilm-Uil) — L’attivazion­e della sperimenta­zione da ottobre a dicembre permetterà di valutare eventuali migliorame­nti da inserire nel testo definitivo del contratto di secondo livello». Portato a casa questo primo pilastro dell’integrativ­o, restano da discutere il premio di risultato, che Torlai assicura sarà in linea con quello dello scorso contratto, e la parte normativa.

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Via Cavalieri Ducati. Una linea di montaggio alla Ducati Motor

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