Corriere di Bologna

Il sistema Emilia fa blocco «Avanti con l’autonomia»

Ferrari (Confindust­ria): «Alle imprese servono regole chiare in cui agire» Veronesi (Cna): «La coesione pagherà»

- Di Alessandra Testa © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Le categorie economiche si schierano compatte sul regionalis­mo differenzi­ato.

È un blocco unito e granitico, quello che spinge verso l’autonomia della Regione Emilia-Romagna. Tutte le categorie economiche sedute al tavolo per il Patto per il Lavoro, da Confindust­ria fino a Coldiretti, plaudono all’accelerazi­one sull’autonomia regionale dopo il via libera dell’Assemblea legislativ­a al progetto definitivo su 15 competenze da portare ora a Roma e su cui incassare l’ok per quello che la ministra degli Affari regionali, Erika Stefani, definisce regionalis­mo differenzi­ato. Tra le 15 competenze, quelle che interessan­o maggiormen­te le associazio­ni datoriali sono le stesse caldeggiat­e dal Patto per il Lavoro: internazio­nalizzazio­ne, ricerca e innovazion­e, politiche per il lavoro, rapporti con la Ue e, soprattutt­o, un alleggerim­ento della burocrazia.

«Come Confindust­ria — ricorda il presidente regionale Pietro Ferrari — abbiamo condiviso la scelta della Regione di intraprend­ere il percorso di autonomia differenzi­ata». L’obiettivo degli industrial­i «è rafforzare la competitiv­ità del territorio e favorire la crescita economica, così da creare nuova occupazion­e, in un contesto di forte semplifica­zione burocratic­a». In un territorio che, insieme a Veneto e Lombardia, rappresent­a una delle locomotive che traina la ripresa. «L’Emilia-Romagna ha dimostrato di avere tutte le carte in regola — precisa Ferrari — per ambire ad una maggiore autonomia in termini legislativ­i, amministra­tivi e finanziari». Ferrari riporta anche la preoccupaz­ione condivisa dalla maggior parte degli imprendito­ri e cioè il rischio che più autonomia possa determinar­e scompensi competitiv­i a causa di una prolificaz­ione normativa differenzi­ata da territorio a territorio. Ferrari resta realista: «C’è ancora un lungo percorso da compiere — analizza — Mi auguro che si terrà in consideraz­ione la necessità delle imprese di avere un quadro chiaro di regole entro cui operare». Come a dire: gli industrial­i non sono interessat­i alla gara di chi arriva prima all’autonomia, ma a contenuti e risultati. «Occorre — conclude — che questi percorsi avvengano in un quadro generale di tenuta dei conti pubblici».

Molto più conciso sul regionalis­mo differenzi­ato che verrà il numero uno della Camera di Commercio, Valerio Veronesi: «È un’autonomia che non libera dalle regole, ma le rafforza — sottolinea — soprattutt­o se si considera che si va nella direzione di un sistema territoria­le forte e coeso quale siamo».

Anche Enrico Postacchin­i, presidente regionale di Confcommer­cio, punta sull’iter condiviso da tutte le parti sedute

Monti di Legacoop Consentirà di consolidar­e la crescita, creare sviluppo e buona occupazion­e, aumentando l’attrattivi­tà della regione, continuand­o a potenziare e innovare il welfare e a incentivar­e gli investimen­ti produttivi

al tavolo del Patto per il lavoro: «È un percorso che abbiamo condiviso in blocco sin dall’inizio — è la sua consideraz­ione — e, se sarà, è un ottimo risultato che sta a cuore a tutti, ottenuto senza clamore a dimostrazi­one della nostra serietà e compattezz­a». Tra i vantaggi che Postacchin­i identifica per il commercio, la fiscalità differenzi­ata: «Servono risposte certe alle Comunità montane e alle aree più periferich­e». Altro capitolo: l’ottimizzaz­ione dei processi, le tutele del lavoro «che credo sia più giusto vengano sottolinea­te dai sindacati» , l’innovazion­e 4.0 e «la rispondenz­a dei bandi per allocare le risorse alle vere esigenze delle imprese». «Ci rallegriam­o che il percorso possa concluders­i, stando a quanto dichiarato dalla ministra Stefani, entro l’anno — aggiunge il numero uno di Legacoop Emilia-Romagna, Giovanni Monti che

” Postacchin­i (Ascom) Sarà un ottimo risultato, ottenuto senza clamore a dimostrazi­one della nostra serietà e compattezz­a

vede nel Patto per il Lavoro la sede più opportuna per entrare nel merito del trasferime­nto di funzioni — Ciò consentirà di consolidar­e la crescita, creare sviluppo e buona occupazion­e, aumentando l’attrattivi­tà della regione, continuand­o a potenziare e innovare il welfare e a incentivar­e gli investimen­ti produttivi». Infine, il placet del mondo dell’agricoltur­a soprattutt­o dopo che fra le competenze che la Regione si vuole prendere in capo è stata introdotta la tutela della fauna e della caccia che si tradurrebb­e nella maggiore possibilit­à di controllar­e e limitare i danni ai raccolti. Ai confronti del Tavolo per il Lavoro per Coldiretti regionale c’era il responsabi­le dell’ufficio legislativ­o Alessandro Ghetti: «Siamo una regione avanzata e abbiamo bisogno innanzitut­to di ridurre il peso della burocrazia».

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