Bolognesi e il governo «A quando l’incontro? Settembre sta finendo»
Il presidente dei familiari: ancora nessun passo
Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione delle vittime del 2 Agosto ed ex senatore pd, arriva in aula portando con sé la borsa che sua suocera Vincenzina aveva a tracolla il giorno della strage, quando perse la vita insieme ad altre 84 vittime.
Nella prima udienza del processo a Gilberto Cavallini successiva alla 38esima commemorazione in cui il governo Conte ha preso impegni precisi, non si sono però ancora visti quei passi che i familiari sperano il nuovo esecutivo faccia in direzione della verità. «Ancora non abbiamo ricevuto nessun invito, aspettiamo fiduciosi e ci auguriamo che il premier Giuseppe Conte, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e il presidente della Camera, Roberto Fico, ci contattino per incontrarci, possibilmente tutti insieme e non in tre distinte occasioni».
Il governo ha preso degli impegni precisi anche sulla desecretazione degli atti, non ci sono più stati contatti con l’esecutivo?
«Ancora nulla. Si era parlato di settembre, lo avete sentito tutti, non me lo sono inventato io. Quantomeno ci potrebbero dire che l’incontro slitta di qualche giorno, però mantengano la parola. Noi riteniamo che non si tratti di convenevoli ma che l’incontro sia il preludio a delle risposte concrete a tutte le nostre richieste. Perciò spero che in questo incontro si inizi ad entrare nel merito delle cose».
Perché ha portato con sé la borsa di sua suocera?
«L’abbiamo consegnata al perito esplosivista della Corte, Danilo Coppe. Ci aveva chiesto di fare una ricerca tra i familiari delle vittime che sono morte o sono rimaste ferite sul primo binario. In tutto abbiamo raccolto circa trenta oggetti, tra effetti personali, portafogli, gioielli, ma quello che serve di più per cercare eventuali tracce di esplosivo sono borsoni e vestiti. Ieri è stato drammatico per mia moglie separarsi dalla borsa di sua madre, l’abbiamo conservata così com’era, c’era ancora del terriccio sopra e dentro un pacchetto di sigarette. Quasi nessuno ha potuto conservare i vestiti perché ai feriti gli indumenti venivano tagliati per operarli in fretta».
Cosa chiederete nell’incontro con il governo e il presidente della Camera?
«Innanzitutto di dare attuazione alla direttiva Renzi, riversando all’Archivio di Stato tutti i documenti secretati, senza spezzettarli per eventi perché in quel modo si perdono i collegamenti. Poi di digitalizzare le carte: il governo precedente ha firmato una convenzione ma non ha stanziato i fondi, chiediamo che siano stanziati i fondi per la digitalizzazione perché la direttiva Renzi non resti lettera morta e non sia l’ennesimo strumento per nascondere la verità. Giudicheremo questo governo dai fatti».
Oggi si è tornati a parlare della possibilità che venga a testimoniare Carlos, per voi è un affronto che si parli ancora di piste alternative?
«Io i documenti segreti relativi alla cosiddetta pista palestinese li ho letti, non c’è nulla che abbia attinenza con la strage di Bologna o con Ustica. È solo un modo per perdere tempo».
” Il borsone Ho dato al perito Coppe la borsa che aveva con sé mia suocera in stazione: riprenderla dopo tanto tempo è stato straziante