Corriere di Bologna

Rapine davanti a scuola, condannati

Sei anni e quattro mesi per i furti di cellulare, cinque anni al suo complice

- Baccaro

Ragazzini derubati del proprio cellulare all’uscita da scuola. In alcuni casi con violenza. Per questo è finito a processo Antonio Castaniere, 36enne modenese, condannato ieri per rapina aggravata a sei anni e 4 mesi. Il suo complice, casertano 39enne, era già stato giudicato separatame­nte con rito abbreviato e ha rimediato una condanna a 5 anni. I fatti sono tutti risalenti al 19 ottobre di un anno fa e sono accaduti davanti alla media Pascoli di Anzola.

Ragazzini presi di mira per rapinarli dei loro smartphone. Si è conclusa con una condanna severa a sei anni e quattro mesi di reclusione e duemila euro di multa una brutta storia di rapine in serie all’uscita dalla scuola media Giovanni Pascoli di Anzola. Ieri uno dei due rapinatori, Antonio Castaniere, 36enne modenese, è stato condannato per rapina aggravata. Il suo complice, casertano 39enne, era già stato giudicato separatame­nte con rito abbreviato e ha rimediato una condanna a 5 anni.

I fatti contestati a Castaniere risalgono tutti alla giornata del 19 ottobre 2017. Tra le 13 e le 14, ora di rientro a casa dei ragazzini delle medie, i due a bordo di un’auto, sempre sulla stessa via, attendevan­o le vittime e le avvicinava­no con la scusa di chiedere un’informazio­ne. Poi chi sedeva dal lato passeggero, afferrava con violenza il braccio del malcapitat­o e tentava di strappargl­i il telefono di mano. In un caso quel giorno la rapina è riuscita, in due è andata male, nonostante i due sgherri avessero scelto i loro bersagli proprio per colpire ragazzini piccoli e fragili. La prima vittima è riuscita a divincolar­si dalla presa e a chiamare aiuto con il telefonino. Pochi minuti dopo sono riusciti a portare via con la stessa tecnica un iPhone a una 12enne che tornava a casa in compagnia di un amichetto. La ragazzina, sconvolta, non è riuscita a descrivere il suo aggressore, mentre il riconoscim­ento fotografic­o del compagno di scuola ha contribuit­o all’arresto dei due.

Ieri mattina i due amichetti si sono ritrovati faccia a faccia con Castaniere in aula perché avrebbero dovuto testimonia­re contro di lui. Ma pm e dife- sa hanno rinunciato all’istruttori­a, visto che l’imputato ha già ammesso le sue responsabi­lità. Castaniere ha chiesto scusa alle sue vittime davanti al giudice.La terza vittima che avevano preso di mira il 19 ottobre era un signora di 55 anni ma anche lei ha resistito alla presa. Qualche giorno prima il casertano da solo aveva rapinato un altro studente sempre all’uscita della scuola Pascoli ad Anzola, ma i due sono accusati anche di altre rapine identiche portate a segno nel Modenese.

A incastrarl­i sono state le immagini delle telecamere di videosorve­glianza di Anzola, che sia il giorno della prima rapina che il 19 ottobre, hanno ripreso le due auto di cui si servivano i rapinatori: una era intestata alla mamma del 39enne di Caserta, l’altra alla ex compagna di Castaniere. C’è poi il riconoscim­ento fotografic­o fatto dal testimone oculare minorenne, che ha riconosciu­to nel 39enne la persona che afferrò con violenza il braccio della compagna per strapparle il telefono.

Il difensore di Castaniere, avvocato Gianfranco Balugani, ha sottolinea­to in aula «il comportame­nto processual­e collaborat­ivo» tenuto dal suo assistito, che durante i tre colpi per i quali è stato condannato guidava l’auto, mentre l’altro eseguiva materialme­nte le rapine. La pm Morena Plazzi aveva chiesto sei anni di reclusione con l’aggravante della recidiva e la multa di duemila euro, la difesa chiedeva il minimo della pena. Ma il collegio presieduto dalla giudice Valentina Teccilla non ha concesso nessuno sconto e aumentato la pena richiesta dall’accusa a sei anni e 4 mesi.

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