Bolognina, il raccapriccio di Occhetto
«Mamma mia, sono raccapricciato, ma davvero è successa una roba così a Bologna?». Achille Occhetto è stato l’ultimo segretario del Partito comunista italiano e il protagonista della svolta che alla Bolognina archiviò quella stagione a aprì una nuova fase per la sinistra italiana. Di certo, però, non si sarebbe mai aspettato di vedere proprio quel circolo sfrattato (anche se per un «disguido») dalla Fondazione Duemila, che custodisce il patrimonio che fu dei Ds. Occhetto tornerà a parlare della Bolognina a breve in un libro che uscirà con Sellerio il prossimo 18 ottobre: La lunga eclissi - Passato e presente del dramma della sinistra. «E lì — spiega l’ex segretario del Pci — parlerò della cultura che c’è dietro la svolta della Bolognina e di come sia stata tradita e invece dovrebbe essere ripresa. Sarà il mio contribuito al dibattito sull’attuale crisi della sinistra, ben testimoniata anche nella distruzione di un simbolo come la Bolognina». In piazza dell’Unità intanto, dopo il trasloco forzato del circolo nei locali posteriori della sede, sono ripartiti i lavori per dividere la sede tra la Fondazione Duemila e i volontari del Pd. «Ci hanno assicurato che in una decina di giorni potremo rientrare — dice il segretario Mario Oliva — certo, dovremo stare un po’ fermi, ma meglio di niente».