Borgonzoni e la tessera pd «Necessario»
Non è la prima volta che l’architetto Giambattista Borgonzoni si muove in assoluta controtendenza rispetto a sua figlia, il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni. E probabilmente non sarà l’ultima. Stavolta però è passato dalle parole alla militanza, visto che ha deciso di iscriversi al Pd. Ma il suo al momento è un contributo tutto intellettuale. «Escludo di fare politica attiva», spiega l’architetto Borgonzoni, che non ha certo intenzione di mettersi a fare il volontario alla Feste dell’Unità. «Il mio è soprattutto un contributo di riflessione». Un contributo racchiuso in un documento di sette pagine consegnato al Pd bolognese, dove spiega di iscriversi al partito «nella consapevolezza dei crescenti pericoli di deriva illiberale, rappresentati dalla Lega di Salvini e degli assimilati sovranisti europei, caratterizzati da linguaggi fascistoidi e da azioni contro la libertà di stampa».
«Sono a favore di un Paese non rinchiuso nel rancore generazionale, ma aperto al futuro del meticciato culturale, come la storia italiana insegna dalle origine in poi; la stessa sua posizione geografica al centro del Mediterraneo ne indica il ruolo di apertura al mondo», spiega il padre del sottosegretario, che non risparmia critiche alla Lega: «Ci metterà quasi un secolo per restituire il bottino di una truffa ai danni degli italiani».