La Romagna «felix» anche in economia Ma mancano ingegneri
Fare del «distretto della felicità» la vocazione della Romagna e comunicarlo in maniera efficace. Questo il suggerimento che lancia agli imprenditori romagnoli riuniti da «Fattore R», in fiera a Cesena, la nuova edizione dell’Osservatorio di Ernst and Young, presentata proprio al forum dell’ecomomia romagnola e dedicata alla sostenibilità economico-finanziaria, sociale e ambientale. Come spiegano Alberto Rosa e Luigi Serravalle, la Romagna è un «territorio ricco di passione e capacità, tra i primi in Italia per crescita, attrattività e competitività». Ed è «ben posizionata» anche rispetto all’Europa, sebbene «su alcuni punti sia molto indietro».
L’Osservatorio da un lato ha testato il sentire di 62 imprese del territorio e circa il 65% ritiene positivo puntare sul sistema Romagna, di avviso contrario il 26%. I pilastri della sostenibilità sono talento, innovazione e imprenditorialità, e sulla seconda gli imprenditori si dimostrano «più cauti». Soprattutto, il 55% denuncia una carenza di figure professionali, in particolare di ingegneri. La stessa percentuale ha invece un’opinione positiva sulle startup, che però «spesso finiscono nel niente». Falso problema, invece, quello del credito: il 76% è soddisfatto degli strumenti finanziari a sua disposizione.
Infine emerge un generale senso di soddisfazione in tema di sostenibilità ambientale, anche se si può fare decisamente meglio per l’accesso a servizi e infrastrutture, per formazione e work-life balance, per la salvaguardia ambientale.
«Cosa può fare la Romagna per crescere? Investire nell’istruzione, suscitare interesse per le materie scientifiche e tecniche, pagare gli insegnanti secondo le performance e incoraggiare l’imprenditorialità innovativa». Così l’economista americano, docente all’Università di Harvard e Premio Nobel per l’economia nel 2007 Eric Maskin, intervenuto a Fattore R. L’economista dunque spinge sulla necessità di un’istruzione sempre più approfondita come volano
Il Nobel Maskin
«Bisogna investire nell’istruzione e creare interesse per le materie scientifiche e tecniche»
per lo sviluppo del territorio e del tessuto economico romagnolo.
«Uno studio americano evidenzia che la qualità degli insegnanti porta a studenti che in futuro guadagnano il doppio; ecco perché è importante pagare di più i bravi docenti. Non solo. La Romagna — ha concluso Maskin — dovrebbe prendere a esempio il Singapore: paga ai giovani borse di studio all’estero su corsi di cui lo Stato ha bisogno, in cambio chiede che gli studenti stessi una volta laureati stiano obbligatoriamente 4 anni a Singapore».