I No Vax vanno in piazza, la protesta dell’Ageop
I No Vax oggi scendono in piazza, con un corteo che parte da piazza XX Settembre alle 14 e arriva in piazza Nettuno. Una manifestazione criticata fermamente da Ageop che in una lettera lamenta come «un impegno a favore della salute collettiva si è trasformato in una assurda guerra tra genitori, e le vittime sono i bambini».
In questi giorni siamo stati chiamati a testimoniare l’importanza della copertura vaccinale di gregge per i minori immunodepressi che la nostra associazione rappresenta, assieme ai loro genitori. E oggi ci sentiamo atterriti: un impegno a favore della salute collettiva si è trasformato in una assurda guerra tra genitori, e le vittime sono i bambini. Noi che da anni ci battiamo per i diritti dei minori di età, siamo sconcertati dalla continua contrapposizione tra bambini. Di alcuni si dice che «tanto morirebbero comunque» o «anche un raffreddore li ucciderebbe», come fossero vittime predestinate, mentre gli altri, i cosiddetti «sani», sono additati come untori o sbandierati come proprietà dei genitori, oggetti delle loro preferenze di cura. Non è accettabile nemmeno il conflitto tra il diritto alla salute contro quello all’istruzione, come se i diritti non fossero assoluti e mai in competizione tra loro. Usciamo tutti sconfitti quando i problemi sociali si trasformano in una guerra tra categorie di persone. I bambini non sono oggetti di cura o proprietà dei genitori, ma soggetti portatori di istanze e diritti che istituzioni e collettività devono salvaguardare. Crediamo che le decisioni in materia di salute debbano essere dettate dalla scienza e non dalla politica che ha il dovere di recepire le evidenze scientifiche e tradurle in leggi. Esistono organizzazioni mondiali e nazionali che rappresentano il pensiero scientifico che non è e non può essere competenza di qualsiasi cittadino. Crediamo altresì che chi rappresenta la scienza debba adoperarsi per dare risposte esaustive per rassicurare chi manifesta incertezze. Riteniamo pertanto fondamentale un approccio comunicativo efficace e auspichiamo che per pediatri e medici di base sia introdotta una formazione specifica sulla comunicazione dei temi vaccinali che possa sostenere i pazienti. Crediamo altresì che fino a quando la copertura vaccinale non si assesterà sulle soglie stabilite dalla Oms l’obbligo vaccinale vada mantenuto senza incertezze. E ci esponiamo in difesa dell’obbligo vaccinale perché crediamo nell’efficacia e sicurezza dei vaccini per tutti: con ansia attendiamo il momento in cui anche i bambini oncologici, una volta guariti, possano tornare a vaccinarsi. Tante sono le battaglie che i genitori potrebbero fare insieme per i diritti dei minori: sani, ammalabili, malati, in cura e cronici. Senza pregiudizi, strumentalizzazioni politiche e ideologiche.