«Vogliamo far rivivere la villa di Zeri a Mentana»
«È ora che si metta mano alla villa di Zeri a Mentana, deve rivivere e diventare luogo di formazione, ricerca e studio». È l’annuncio che il rettore Francesco Ubertini ha fatto ieri nel corso del convegno a vent’anni dalla scomparsa del grande studioso.
Zeri morì otto mesi dopo che l’Alma Mater lo laureò ad honorem. Lasciò in eredità all’Università la ricchissima biblioteca e la fototeca, una raccolta di oltre trecentomila immagini d’arte unica al mondo, e la sua villa a Mentana, alle porte di Roma. Nel 2000 l’allora rettore Calzolari annunciò il trasferimento della fototeca, dei libri e della collezione di
” Abbiamo alcune ipotesi a cui stiamo lavorando, con soggetti pubblici e privati E c’è anche l’interesse del ministero
epigrafia in Santa Cristina, dove ora ha sede la fondazione Zeri. La villa continuò ad essere sede di attività di studio ma da diversi anni ormai è chiusa. All’inizio dell’anno aveva fatto anche un certo clamore la notizia che Unibo la volesse mettere in vendita. «In realtà è stata inserita in una lista dei beni immobili non funzionali all’attività corrente come richiesto da circolari ministeriali — spiega Ubertini —. Essere in una lista di beni potenzialmente alienabili non significa necessariamente che si arrivi alla vendita di quel bene». Mentana non è quindi mai stata messa all’asta. Anzi. «La nostra intenzione — prosegue il rettore — è di sviluppare una progettualità su quella villa che deve rivivere. Lo possiamo fare ora, dopo che sono state stabilizzate sei persone a tempo indeterminato distaccate dall’Ateneo sulla fondazione». Sono tre le ipotesi a cui sta lavorando l’Ateneo, con altri soggetti pubblici e privati, con il coinvolgimento del Comune di Mentana e il potenziale interessamento del ministero per i Beni culturali. Ieri è intervenuta anche il sottosegretario Lucia Borgonzoni che ha ricordato il ruolo che già svolge il ministero cofinanziando l’attività della Fondazione Zeri.Non solo. « Vogliamo proporre di qualche cosa insieme nel 2021 in occasione del centenario della nascita di Zeri e dei 700 anni della morte di Dante, di cui ricordiamo il commento alla Divina Commedia».Una disponibilità che viene apprezzata dal rettore. «Spero che il ministero possa entrare all’interno della progettualità — dice —. Ora che la Fondazione è stabilizzata, c’è il tema della villa, che è da un po’ di tempo che non vive. È ora che ci si metta le mani, lo sforzo ce lo sto mettendo tutto. Spero che una delle ipotesi vada in porto».