Corriere di Bologna

Le tasse aumentano, salta il mercato bio

La protesta di Campi Aperti: «Stufi di pagare le decime». Cipriani: «Sono le regole»

- Blesio

Il mercato contadino al Pratello non ha aperto ed è andata in scena la protesta di Campi Aperti. «Per un mercato senza auto dobbiamo pagare il quadruplo, non era negli accordi». Il Comune: «Sono le regole e le cifre erano note». Si cerca un accordo.

Le sportine sono rimaste vuote. Al Pratello, nello slargo che abbraccia la chiesa di San Rocco, ieri mattina c’erano i piccoli produttori che avrebbero dovuto vendere la verdura di stagione, il pane e i formaggi, con il miele dei fiori di Bologna e il vino delle sue colline. E c’erano anche i clienti con le shopper di tela a tracolla. Mancavano però i banchi e la merce esposta.

Eppure cartelli con divieto di sosta dalle 6 alle 14 «per Mercato di vendita diretta» puntellava­no da giorni la piazzetta. E tutto l’iter burocratic­o per la nascita di un nuovo mercato contadino nel centro cittadino, sebbene tortuoso, era andato a buon fine. Mancavano solo le firme sul patto di collaboraz­ione di Campi Aperti. E non sono arrivate — spiega l’associazio­ne — «perché a due giorni dall’apertura del mercato, il Comune ha cambiato le carte in tavola». Il riferiment­o è alla tassa di occupazion­e del suolo pubblico e alla viabilità dello spazio dedicato al mercato. «Nel contratto c’erano condizioni nuove, cioè la mancata chiusura al traffico o in alternativ­a una tassa quadruplic­ata rispetto a quella base: significhe­rebbe pagare 18mila euro l’anno, una cifra troppo alta per un mercato contadino».

Dal Comune ieri pomeriggio rispondeva­no che «le cifre sono standard ed erano note, che ci sono norme a cui bisogna attenersi e che le regole valgono per tutti: non possiamo fare pagare alcuni e altri no». E infine che «si poteva discutere di una riduzione del 50% sull’importo, nel caso di un impegno da parte di Campi Aperti su alcuni aspetti (come lo smaltiment­o dei rifiuti), ma non è bastato».

Per gli associati di Campi Aperti anche quell’offerta, cioè il 50% sulla cifra quadruplic­ata (per la chiusura al traffico della strada), «è insostenib­ile». «C’è un problema sistemico — sostengono — nel centro storico la tassa è troppo alta per un mercato contadino, così senza il sostegno dell’amministra­zione comunale, non si possono più fare».

Da entrambe le parti sembra però esserci la volontà di trovare un punto di incontro. Dopo la mancata firma di giovedì e il mercato fantasma di ieri, l’assessore al Commercio Alberto Aitini e i rappresent­anti di Campi Aperti si rivedranno domani.

«Il mercato non salta, slitta solo di una settimana: se firmano si fa già sabato prossimo», sottolinea il presidente del quartiere Saragozza Lorenzo Cipriani, primo soste- nitore dell’idea di un mercato al Pratello. «Il Comune non può fare un regolament­o à la carte. Se Campi Aperti non vuole più farlo, procederem­o, come da programma, e come è successo in piazza Carducci, con il bando: un mercato in piazzetta San Rocco nascerà», assicura.

I contadini di Campi Aperti, ieri pomeriggio con un lungo messaggio sui social in cui si dichiarano «stufi di pagare le decime a questa amministra­zione comunale», hanno voluto anche ricordare i frutti maturati dalla loro attività a Bologna: «Abbiamo creato in 16 anni una rete di mercati biologici contadini che molte città ci invidiano senza spendere un solo euro di denaro pubblico, abbiamo creato alcuni di questi mercati in aree difficili e degradate, portando socialità e vera sicurezza». Quello al Pratello più che rivitalizz­are la zona, già vivace, nell’idea del Quartiere sarebbe servito «ad attivare relazioni e a nutrire quel sentimento di comunità di cui abbiamo bisogno, dimostrand­o che il Pratello sa essere bello anche di giorno». Così aveva detto Cipriani. E così potrebbe ancora essere se domani Campi Aperti e l’amministra­zione pubblica troveranno un accordo.

Ieri, davanti agli occhi del vicino di casa Vasco Rossi, che passava di lì in bici durante la protesta, oltre ai cartelli che dichiarava­no «se il mercato non c’è la colpa è del Comune» si è svolta una lozione di Qi gong di gruppo. Pare torni utile anche nei momenti di rabbia.

Palazzo d’Accursio Le cifre erano note, abbiamo proposto uno sconto del 50% e non hanno accettato

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Con diversi manifesti e la presenza dei contadini dell’associazio­ne è andata in scena ieri mattina la protesta di Campi Aperti contro il Comune: «Campi aperti c’è! Il Comune dov’è?», recitava uno dei cartelloni in piazzaSan Rocco

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