Corriere di Bologna

Pd a pezzi, il dopo Critelli è un rebus

In pole per la succession­e c’è il vice Luigi Tosiani ma il leader uscente è pronto a dare battaglia Le dimissioni choc del segretario. Lui attacca: «Ho subito ricatti». Lombardo: ipocrita

- Persichell­a

Le dimissioni di Francesco Critelli (dopo la raccolta di firme contro di lui) terremotan­o il Pd portando alla luce inimicizie e rancori. L’ormai ex segretario parla di pressioni subite per restare al suo posto alle condizioni della nuova maggioranz­a, e in tanti gli chiedono di fare i nomi. Lombardo gli dà dell’ipocrita. E intanto già il partito si divide sul suo successore.

Il punto più basso della sua storia il Pd bolognese non lo ha toccato un anno fa durante un congresso fatto di insulti e colpi bassi. E nemmeno il 4 marzo scorso, quando la sconfitta nazionale non ha risparmiat­o quello che un tempo era un feudo inespugnab­ile. E forse non lo si sta toccando nemmeno in queste ore di caos, accuse e presunte pressioni ricevute. I prossimi giorni saranno i peggiori, ora che il segretario provincial­e Francesco Critelli ha annunciato le dimissioni aprendo così un nuovo scenario drammatico per il partito.

La resa è arrivata dopo che nel week end a mollarlo sono stati i suoi principali sponsor, i parlamenta­ri Andrea De Maria e Gianluca Benamati, che assieme all’area del deputato Luca Rizzo Nervo e degli assessori Marco Lombardo e Matteo Lepore, sono stati gli artefici del ribaltone in via Rivani. Ma non è una resa totale quella di Critelli, che è pronto a vendere cara la pelle sul suo successore. Qui la partita si fa complicata e per nulla indolore. In un’intervista al Resto del Carlino il segretario ormai ex (tocca ora all’assemblea cittadina, quando sarà convocata, ratificare le dimissioni) ha parlato di ricatti ricevuti sabato sera da un paio di esponenti dem (tu resti ma alle nostre condizioni, la sostanza del messaggio) e di dirigenti che giocano allo sfascio. Per poi rilanciare proponendo una donna al suo posto. Solo che la nuova maggioranz­a un nome già ce l’ha e ieri è uscita allo scoperto. È quello del suo vice Luigi Tosiani, molto vicino a Benamati (che ieri ha invitato Critelli «a fare i nomi per le pressioni subite»). Anche De Maria ha blindato la candidatur­a di Tosiani, «una figura giovane, capace, motivata e seria» in grado unire «posizioni che si erano anche duramente scontrate nell’ultimo congresso provincial­e». Insomma quelli che un anno fa erano avversari ora sono alleati e viceversa. E chi ha spinto per un passo indietro di Critelli è certo che da questo caos se ne esce solo con Tosiani. La sua elezione porterebbe a una «soluzione rapida e riconosciu­ta» della crisi in corso, sostiene Rizzo Nervo, mentre per Lombardo il numero due di via Rivani «è la persona che può garantire in questo momento un percorso di unità tenendo insieme diverse anime».

Solo che Critelli, che gode ancora del sostegno del capogruppo regionale Stefano Caliandro e dei renziani di PerDavvero («Così si va di corsa verso la rovina», l’allarme del consiglier­e comunale Piergiorgi­o Licciardel­lo), non vede di buon occhio questo finale di partita. Anzi, è per lui forse la soluzione peggiore. Se quindi la nuova maggioranz­a vuole davvero un nome condiviso, potrebdico­no be «votare una rosa di nomi da proporre in modo trasparent­e alle due minoranze» altrimenti il nome di Tosiani «rischia di apparire come figlio di qualche cena estiva». Meglio invece un nome terzo, anche un civico, «fuori dalle mozioni, che ci consenta di allargare la partecipaz­ione e rivolgerci a quei pezzi di società civile che con questi metodi rischiamo di allontanar­e», suggerisce Critelli. Ma se invece De Maria, Benamati e Lombardo dovessero tirare dritto su Tosiani, allora l’assemblea potrebbe diventare davvero il ring dove celebrare l’ennesimo scontro. A quel punto Critelli chiederebb­e di andare alla conta, anche perché i numeri in questa fase

tanto e poco, trattandos­i più che altro di una partita a poker dove a farla da padrona sono gli annunci, i bluff e i rilanci.

Comunque sia, le cifre non tornano perché la maggioranz­a che si è ritrovata nel documento anti Critelli dice di aver superato quota 250 firme, mentre i fedelissim­i di Critelli dicono che 192 delegati sono pronti a sostenere una candidatur­a femminile. Ma l’assemblea provincial­e è composta da 400 persone. Certo è che il segretario uscente è intenziona­to a puntare su una donna, e pure questa sua scelta è stata stroncata dagli avversari come Lombardo che lo ha accusato di «ipocrisia». «Dov’era quando venivano falcidiate le candidatur­e delle parlamenta­ri donne bolognesi?», si è chiesto l’assessore di Palazzo d’Accursio. E allora perché sostenere Tosiani, gli ha risposto Critelli, «che per tre anni e mezzo ha condiviso tutte le scelte e le decisioni» del partito da lui guidato?

” Benamati Critelli dice di aver subito delle pressioni? È inquietant­e, faccia nomi e cognomi

” Caliandro Questo è l’ennesimo capitolo di una corsa verso la rovina: gli elettori meritano di più

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