Montagnola, al via il presidio Militari e agenti sulle camionette
Al via i controlli con forze dell’ordine e militari. Subito un altro maxi blitz
Le lancette dell’orologio non segnavano ancora le 8 quando ieri mattina, come annunciato, ai cancelli della Montagnola si sono presentati carabinieri, polizia, militari dell’esercito, la municipale con le unità cinofile e i finanzieri. Il presidio mobile, deciso in sede di comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, formato in tutto da sei uomini, ha debuttato insieme a un ampio dispositivo straordinario di controlli interforze. All’interno del parco erano già presenti molte persone. Diciannove in tutto sono state controllate e identificate, di cui 5 portate in questura e denunciate per inottemperanza al Daspo o a provvedimenti di espulsione.
Le unità cinofile hanno permesso di rintracciare nascosti tra i cespugli, o lasciati cadere dai pusher alla vista delle forze dell’ordine, 13,30 grammi di marjuana. Delle cinque persone denunciate, tre erano ragazzi gambiani di 29, 21 e 26 anni che hanno violato il Daspo di allontanamento al parco, un nigeriano 19enne inottemperante sia al Daspo che a un decreto di espulsione è stato nuovamente denunciato e nei suo confronti emessa una nuova espulsione. Infine per un tunisino 31enne e un gambiano 27enne sono stati firmati decreti di espulsione perché senza documenti. Molti degli stranieri identificati avevano trascorso la notte dormendo nel parco: tra alberi e cespugli sono stati ritrovati due materassi e alcuni borsoni pieni di indumenti.
Da ieri il presidio mobile, composto da due camionette dell’esercito di «Strade sicure» con due militari a bordo per ognuna e, a turno, due carabinieri o due poliziotti, vigila tutti i giorni sulla tranquillità del parco dalle 8 di mattina fino alle 20. A questo si aggiungono i controlli di polizia, carabinieri e municipale e, quando serve come ieri, finanza. Quello di ieri mattina è stato un debutto ad «alto impatto», anche visivamente, tanto che due carabinieri appiedati hanno fatto la spola tra frequentatori abituali e genitori che accompagnavano i figli alla scuola Giaccaglia Betti per informarli del motivo di un tale dispiegamento. Genitori soddisfatti e atmosfera talmente rilassata da sembrare irreale per chi conosce la Montagnola frequentata da capannelli di pusher posizionati nei punti strategici. Ma ieri per alcune ore tutti gli ingressi sono stati presidiati: da polizia e reparto mobile su via Irnerio, carabinieri in via Indipendenza e via del Pallone. «Ci sentiamo sicuri, speriamo che appena spariscono le divise non tornino i pusher», commentano una mamma e un papà.
Il nodo da sciogliere resta quello della chiusura di alcuni ingressi, come chiesto da prefetto, questore e comandante dei carabinieri: il Comune ha dato la disponibilità a chiudere via del Pallone, il più problematico perché isolato, e uno dei due cancelli di via Indipendenza, ma non prima di averne discusso con le associazioni che operano nella Montagnola, preside e genitori. Solo 24 ore prima, tra domenica mattina e domenica pomeriggio, carabinieri e polizia hanno fatto due arresti. Un 22enne gambiano ha offerto a un carabiniere in borghese marjuana sulla scalinata del Pincio, mentre un nigeriano 20enne ha tentato di rapinare e malmenato un cittadino russo 22enne e un amico tunisino intervenuto per difenderlo. È successo in pieno giorno verso le 16: l’uomo arrestato aveva già un divieto di avvicinamento al parco che però non l’ha fermato.