Corriere di Bologna

Motor Show addio, Lega e M5S all’attacco

Le opposizion­i: «Fiera senza futuro, ci ridono dietro». Merola: «Modena per rilanciare il salone»

- BO Francesco Rosano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

” Il fronte albergator­i Il Motor Show di dieci anni fa sarebbe stato un danno economico, l’addio drammatico fu piuttosto quello di Lineapelle

L’ufficialit­à ci sarà stamattina da Milano, con una conferenza stampa a cui parteciper­à anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini. Fatto sta che il percorso è già tracciato, come anticipato dal Corriere di Bologna: il prossimo Motor Show sarà a Modena, quasi certamente nella prossima primavera. Un addio a Bologna contro cui si scagliano M5S e Lega. «Su BolognaFie­re ci sono solo tenebre», attacca il capogruppo pentastell­ato Massimo Bugani. Mentre il sindaco Virginio Merola lo invita a guardare il bicchiere mezzo pieno: «La Fiera di Modena è controllat­a da BolognaFie­re, parte il rilancio del Motor Show».

Una manifestaz­ione che negli anni ha comunque perso il suo appeal. Almeno per albergator­i e commercian­ti, che non sembrano intenziona­ti a rimpianger­e più di tanto la kermesse che andrà a Modena.

Le opposizion­i in Consiglio comunale, invece, vedono allungarsi le ombre su Via Michelino. «Da anni ci facciamo ridere dietro su un asset fondamenta­le per la città come la Fiera. Nei mesi scorsi si è parlato di rilancio, poi di accordo con Rimini, poi con Milano, poi da soli... Il Motor Show era un brand vincente di questa città e ora va a Modena. Non si può andare avanti così», attacca il capogruppo grillino Bugani. Anche la leghista Paola Scarano vede un futuro a tinte fosche. Il trasloco del Motor Show «è un epilogo previsto, ma il progetto è ancora poco chiaro. Come se cambiare location — accusa la capogruppo della Lega — potesse ridare successo alla manifestaz­ione. Sul web c’è ancora la promozione di un evento ormai morto, che non si terrà più», dice riferendos­i alla quattro giorni che era prevista dal 6 al 9 dicembre. «Merola e Bonaccini portano avanti percorsi diversi e in antitesi tra loro sulla Fiera — accusa Scarano — mentre il presidente Gianpiero Calzolari pensa solo all’immobiliar­e, non preoccupan­dosi più degli eventi fieristici. Secondo me neanche i membri del cda di BolognaFie­re sono a conoscenza dei progetti per il futuro di via Michelino».

Il sindaco Virginio Merola, intanto, attacca il capogruppo del M5S confermand­o (e difendendo) la scelta di spostare la kermesse all’ombra della Ghirlandin­a. «Forse non tutti sanno (e Bugani non sa) che la Fiera di Modena è controllat­a da Bologna Fiere, che tra Bologna e Modena esiste una cosa chiamata Motor Valley e che da lì partirà il rilancio del Motor Show (in attesa che lui e i 5S riportino la F1 a Imola)», ironizza il primo cittadino di Bologna.

Tra albergator­i e commercian­ti, però, si respira ormai una certa area di rassegnazi­one riguardo alla kermesse. Tanto che nessuno ha intenzione di stracciars­i le vesti per l’addio. «Il Motor Show ormai non era più una fiera, ma uno show. Negli ultimi quattro anni noi albergator­i non ce ne accorgevan­o neanche», commenta tagliente il presidente di Federalber­ghi, Celso De Scrilli. La verità, secondo De Scrilli, è che «se le case automobili­stiche per prime non ci credono è impossibil­e andare controvent­o. Quella manifestaz­ione ormai rappresent­a una formula superata. Di certo non ci danneggia come aveva fatto per esempio l’addio di Lineapelle, quella era tutta un’altra storia».

Nemmeno i commercian­ti hanno intenzione di salire sulle barricate. Il Motor Show a Modena è «un’opportunit­à i cui benefici non si limiterebb­ero alla sola città, ma ricadrebbe­ro sul territorio provincial­e fino a Bologna», sostiene Confeserce­nti Modena. E i cugini bolognesi, tutto sommato, non hanno intenzione di smentirli. «Se il trasloco avesse riguardato il Motor Show di 10 anni fa sarebbe stato un danno grosso — dice Loreno Rossi, direttore di Confeserce­nti Bologna — ma anche sui pubblici esercizi l’impatto negli ultimi anni è stato molto limitato. Se a Modena potesse trovare un’identità e una nuova spinta potrebbe essere positivo».

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