Motor Show addio, Lega e M5S all’attacco
Le opposizioni: «Fiera senza futuro, ci ridono dietro». Merola: «Modena per rilanciare il salone»
” Il fronte albergatori Il Motor Show di dieci anni fa sarebbe stato un danno economico, l’addio drammatico fu piuttosto quello di Lineapelle
L’ufficialità ci sarà stamattina da Milano, con una conferenza stampa a cui parteciperà anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini. Fatto sta che il percorso è già tracciato, come anticipato dal Corriere di Bologna: il prossimo Motor Show sarà a Modena, quasi certamente nella prossima primavera. Un addio a Bologna contro cui si scagliano M5S e Lega. «Su BolognaFiere ci sono solo tenebre», attacca il capogruppo pentastellato Massimo Bugani. Mentre il sindaco Virginio Merola lo invita a guardare il bicchiere mezzo pieno: «La Fiera di Modena è controllata da BolognaFiere, parte il rilancio del Motor Show».
Una manifestazione che negli anni ha comunque perso il suo appeal. Almeno per albergatori e commercianti, che non sembrano intenzionati a rimpiangere più di tanto la kermesse che andrà a Modena.
Le opposizioni in Consiglio comunale, invece, vedono allungarsi le ombre su Via Michelino. «Da anni ci facciamo ridere dietro su un asset fondamentale per la città come la Fiera. Nei mesi scorsi si è parlato di rilancio, poi di accordo con Rimini, poi con Milano, poi da soli... Il Motor Show era un brand vincente di questa città e ora va a Modena. Non si può andare avanti così», attacca il capogruppo grillino Bugani. Anche la leghista Paola Scarano vede un futuro a tinte fosche. Il trasloco del Motor Show «è un epilogo previsto, ma il progetto è ancora poco chiaro. Come se cambiare location — accusa la capogruppo della Lega — potesse ridare successo alla manifestazione. Sul web c’è ancora la promozione di un evento ormai morto, che non si terrà più», dice riferendosi alla quattro giorni che era prevista dal 6 al 9 dicembre. «Merola e Bonaccini portano avanti percorsi diversi e in antitesi tra loro sulla Fiera — accusa Scarano — mentre il presidente Gianpiero Calzolari pensa solo all’immobiliare, non preoccupandosi più degli eventi fieristici. Secondo me neanche i membri del cda di BolognaFiere sono a conoscenza dei progetti per il futuro di via Michelino».
Il sindaco Virginio Merola, intanto, attacca il capogruppo del M5S confermando (e difendendo) la scelta di spostare la kermesse all’ombra della Ghirlandina. «Forse non tutti sanno (e Bugani non sa) che la Fiera di Modena è controllata da Bologna Fiere, che tra Bologna e Modena esiste una cosa chiamata Motor Valley e che da lì partirà il rilancio del Motor Show (in attesa che lui e i 5S riportino la F1 a Imola)», ironizza il primo cittadino di Bologna.
Tra albergatori e commercianti, però, si respira ormai una certa area di rassegnazione riguardo alla kermesse. Tanto che nessuno ha intenzione di stracciarsi le vesti per l’addio. «Il Motor Show ormai non era più una fiera, ma uno show. Negli ultimi quattro anni noi albergatori non ce ne accorgevano neanche», commenta tagliente il presidente di Federalberghi, Celso De Scrilli. La verità, secondo De Scrilli, è che «se le case automobilistiche per prime non ci credono è impossibile andare controvento. Quella manifestazione ormai rappresenta una formula superata. Di certo non ci danneggia come aveva fatto per esempio l’addio di Lineapelle, quella era tutta un’altra storia».
Nemmeno i commercianti hanno intenzione di salire sulle barricate. Il Motor Show a Modena è «un’opportunità i cui benefici non si limiterebbero alla sola città, ma ricadrebbero sul territorio provinciale fino a Bologna», sostiene Confesercenti Modena. E i cugini bolognesi, tutto sommato, non hanno intenzione di smentirli. «Se il trasloco avesse riguardato il Motor Show di 10 anni fa sarebbe stato un danno grosso — dice Loreno Rossi, direttore di Confesercenti Bologna — ma anche sui pubblici esercizi l’impatto negli ultimi anni è stato molto limitato. Se a Modena potesse trovare un’identità e una nuova spinta potrebbe essere positivo».