L’ANIMA DELLA POLITICA
Il dibattito che si è aperto nel Pd di Bologna, dopo le dimissioni del segretario provinciale, Francesco Critelli, è davvero disarmante. Chi sperava nell’apertura di una verifica politica ha dovuto ricredersi. Sarebbe stato coerente che gli oltre 250 reclamanti le dimissioni avessero chiesto di anticipare il congresso e di aprire finalmente un reale dibattito politico sulle sorti del paese e sulla risoluzione dei suoi problemi anche a livello locale, coinvolgendo gli elettori e i simpatizzanti.
Il congresso servirebbe se non altro a permettere una riflessione critica in merito alla passata gestione e a elaborare un programma alternativo alla irresistibile ascesa dei giallo-verdi. Nulla di tutto questo. In realtà si è trattato ancora una volta di una lotta di potere senza alcuna volontà di ritornare a guardare in faccia la realtà e ai suoi drammatici problemi. Come non si è trattato di un atto di responsabilità con le dovute dimissioni da parte del segretario.
Stiamo assistendo da una parte al solito colpo di mano per imporre una nuova maggioranza in vista delle scadenze elettorali in modo da decidere e spartirsi le candidature, i componenti del consiglio e degli assessorati che si riusciranno ad ottenere. Dall’altra a una difesa irresponsabile del segretario Critelli che sostiene di non essersi dimesso perché quella norma sarebbe stata abolita nel nuovo statuto del partito, come dire in regola a futura normativa.
Il gioco tra le correnti, sottocorrenti, sottogruppi e i loro capi e capetti è ormai divenuto letale per il Pd. Sarebbe stato un segno di rianimazione se il gruppo dirigente avesse sciolto le correnti e si fosse interamente dimesso, avviando il processo di costituzione di un nuovo soggetto politico di sinistra su una idea di democrazia, su una visione della società futura, su un programma di governo in risposta ai bisogni e alle aspettative dei cittadini (giovani, lavoro, immigrazione, sicurezza). Che qualcosa si muova in questa direzione lo lascia sperare l’appello «Il segretario lo scelgo io» di Meri De Martino, giovane segretaria del circolo del Pratello, che vorrebbe «ritrovare l’anima della politica». Gli altri circoli cosa aspettano a scendere in campo? Il prossimo anno, mancano pochi mesi, si voterà in Europa, in Regione e in circa quaranta Comuni della Città metropolitana: quanti di questi passeranno dal centrosinistra ai sovranisti? Le previsioni sono che molti Comuni della montagna e della pianura cambieranno colore. Si ha l’impressione che l’attuale gruppo dirigente, maggioranza e minoranza passata e presente, stiano spianando la strada all’arrivo dei giallo-verdi. Se questo avverrà, stanno rendendo possibile l’assalto finale alla roccaforte di Bologna nel 2021.