Corriere di Bologna

Quei rincalzi che possono fare la differenza

- Daniele Labanti @DLabanti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La grande domanda di oggi è: contro la Roma e contro la Juve sono scesi in campo due Bologna diversi, oppure la differenza attuale tra i gialloross­i e i bianconeri è cosmica? È stato il Bologna a essere ottimo domenica e pessimo mercoledì, oppure la Juve dei marziani adesso è dieci volte più forte della Roma? Ci sono tante verità diverse in queste due prestazion­i. Il Bologna contro i gialloross­i ha osato una formazione inattesa e molte seconde linee si sono dimostrate in grado di fare la differenza. Questo va a loro merito, e a merito di Inzaghi che li ha schierati. È pure vero che la Roma ha fatto una partita indecente ben oltre il valore della prestazion­e rossoblù. Lo dimostrano le

Le cifre dicono che con la Juve il Bologna non è nemmeno sceso in campo Servirà ancora la verve delle seconde linee, brillanti contro la Roma

occasioni concesse — tante — e sventate un po’ da Skorupski e un po’ dalla svogliatez­za della Roma. Quelle presunte seconde linee, però, un segno lo hanno lasciato. E l’ipotesi di rivederle in campo è da caldeggiar­e, perché almeno in questo momento non sono da considerar­e rincalzi. Quella stessa prestazion­e che ha concesso spazi e tempi di gioco alla Roma, contro la Juve è costata due gol in avvio e la sensazione che ancora una volta sia stato Skorupski a metterci tante pezze. Altrimenti la sconfitta di Torino sarebbe stata larga nel punteggio almeno quanto lo è stata nelle statistich­e: 75-25 il possesso palla, il Bologna ha giocato il pallone per soli 13 minuti in tutto, finendo con 180 passaggi riusciti contro i 748 dei bianconeri. Significa non essere nemmeno scesi in campo. Una prestazion­e non tanto diversa rispetto a quella con la Spal, ad esempio, con la differenza che se giochi così contro la Juve non ti dice niente nessuno. E invece le indicazion­i sono quelle di una squadra non guarita, graziata quindi dalla domenica triste della Roma, ma non pronta per aspettarsi una grande vittoria contro l’Udinese. Per farcela serviranno applicazio­ne e coraggio. E magari, la verve di qualcuna di quelle brave «seconde linee».

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