Enigmatico e visionario: l’omaggio a Sergio Vacchi
Pittura
Un bolognese a Roma, un grande artista a Palazzo Fava. A due anni dalla sua scomparsa, Fondazione Carisbo e Genus Bononiae, in collaborazione con Fondazione Sergio Vacchi e con il sostegno di IMA, hanno inaugurano ieri la mostra «Mondi Paralleli» con oltre cento opere di Sergio Vacchi, artista enigmatico e solitario, ma in costante dialogo con gli intellettuali della sua epoca (Castenaso 1925 – Siena 2016). Pittore visionario dallo sguardo modernissimo, maestro del cosiddetto «ultimo Naturalismo» - secondo l’amico Francesco Arcangeli – l’artista bolognese approda al Neoespressionismo, facendo tesoro delle esperienze surrealiste e metafisiche di De Chirico, ma con un’incredibile capacità di compenetrare ambiti lontani dal mondo dell’arte, dal cinema alla letteratura al fumetto, anticipando la tendenza contemporanea alla contaminazione e al dialogo tra i diversi linguaggi artistici.
Raggiunta la Capitale nel 1959, in un passaggio culturale fertilissimo, frequenta non solo con il mondo artistico, ma tutto il variegato ambiente intellettuale romano, stringendo amicizia con Renato Guttuso, Federico Fellini, Giuliana Calandra, Vittorio De Sica, Goffredo Parise, Paolo Volponi e numerosi altri artisti. «La mostra, che raccoglie opere dal 1948 al 2008, non vuole solo restituire alla memoria di Bologna la pittura di uno dei suoi protagonisti piu` osannati, ma vuole proporne una rilettura in chiave non piu` padana o bolognese, ma internazionale», spiega Meneguzzo. Pittore informale quasi compulsivo, Vacchi procedeva per cicli pittorici anche molto lunghi, con la sua visione del mondo ben evidente e spesso compenetrata di tragicità e ironia. Si possono così ammirare i suoi “amori intellettuali” presenti nei ritratti, con Samuel Beckett, Franz Kafka, Alberto Savinio, Francesco Arcangeli, Giuliano Briganti, Roberto Tassi, Otto Dix, Greta Garbo, Francis Bacon e molti altri. Poi i grandi cicli, con storie, incontri straordinari con personaggi di tutte le epoche e altre narrazioni, in costante dialogo con i Carracci.