E Orso esce dal letargo: «Tanta rabbia dentro, Inzaghi mi dà la carica»
Primo gol in serie A dell’ala finora sacrificata dal modulo «Mi godo il momento, deciderà il tecnico quando schierarmi»
Un «Orso» che esce dal letargo forzato: il primo gol in serie A di Riccardo Orsolini ha un peso specifico enorme, perché è la rete del 2-1 che può regalare un volto ben più sereno all’avvio di stagione rossoblù. Un tap-in mancino che vale due punti e che regala serenità, all’inizio di un ciclo di partita tutt’altro che impossibili in cui il Bologna era chiamato ad accelerare dopo essere arrivato alla 7° giornata da terz’ultima della classe: ci voleva lui, “Orso” da Ascoli, per cancellare quello che sarebbe stato un mezzo passo falso e per regalare al Dall’Ara la seconda domenica consecutiva di festa.
E pensare che fin qui il ruolo di Orsolini è stato il cambio dell’emergenza: perdo? Dentro lui. Stavolta, come contro il Frosinone, Inzaghi l’ha azzardato sul risultato di parità ed è arrivata la stoccata decisiva per un ragazzo che con quelli di ieri ha giocato 84 miseri minuti suddivisi in sei apparizioni: qualità part-time, per una squadra che del suo talento avrebbe bisogno come il pane. Resta il rebus tattico: dove lo piazzo in un 3-5-2? Inzaghi lo ha provato da mezz’ala tutta estate per poi annunciare pochi giorni fa che non lo avrebbe mai proposto dal primo minuto in quel ruolo ma solo a gara in corso, come ieri. Per il futuro — specie se Falcinelli è questo — si potrebbe provare a ridosso di Santander per sfruttarne le sponde, ma il numero 7 si gode il momento senza farsi autopromozione: «Sono contento, mi godo il momento e va bene così», spiega a Dazn nel dopopartita.
La domanda sullo scarso utilizzo gliela fanno ma Orsolini da giocatore navigato schiva, pur opponendo una risata che è tutta un programma: «Deciderà il mister quando schierarmi. Io come ho fatto oggi mi dovrò far trovare sempre pronto per ottenere risultati come questi». Neanche mezza polemica, pur essendo ancora vivi quei 4 minuti finali sul campo di mamma Juve (che ne detiene il cartellino: a fine anno il Bologna può riscattarlo per 7 milioni, ma il club bianconero ha il controriscatto a 12) che sapevano molto di beffa. Anzi, Orsolini si coccola Superpippo: «È uno che ti trasmette tanta carica, come l’aveva lui da giocatore, e cerca di trasmetterla ai propri giocatori. Cerco di apprendere da lui qualche piccolo segreto e spero che questo mi aiuti a migliorare».
Intanto ieri è arrivata una stoccata da opportunista e neanche il Var (che nella scorsa stagione gli aveva tolto due gol, in Atalanta-Crotone e in Bologna-Milan) ha potuto farci nulla: una rete che firma la prima vittoria rossoblù in rimonta dallo scorso 19 novembre, quando a Verona Okwonkwo e Donsah ribaltarono da 2-1 a 2-3. «In questo gol — conclude Orso — c’è tutta la rabbia e la voglia di far bene di tutti noi che lavoriamo insieme dal 1° luglio, con una squadra e un mister nuovo. C’era tanta voglia di dimostrare, fortunatamente è arrivato il momento giusto per farlo».
E a fine partita Orsolini si è preso anche l’abbraccio di Joey Saputo, che ha dato il cinque a tutti all’uscita dal campo ma è andato ad inseguire il numero 7 per complimentarsi per il gol: una gioia necessaria anche per il patron italocanadese, che nella notte aveva visto i suoi Impact perdere 5-0 a Washington contro il DC United di Rooney una gara fondamentale nella corsa ai playoff. Orso 1, Alce 0.