Corriere di Bologna

La corsa da outsider del renziano Richetti

- Rosano

«Ci candidiamo». Il senatore modenese Matteo Richetti scende in campo (con il plurale) per la segreteria nazionale del Pd. Ma i renziani d’Emilia sono prudenti e, per il momento, non si precipitan­o a sostenerlo. Troppi gli appuntamen­ti politici che nelle potrebbero cambiare il quadro e far uscire una nuova candidatur­a, proprio dal fronte di Matteo Renzi.

«Ci candidiamo alla guida di questo partito». Matteo Richetti, senatore modenese del Pd ed ex braccio destro di Renzi, ha usato il plurale ieri nell’intervista al Corriere della Sera con cui ha annunciato la sua corsa verso la segreteria nazionale del Pd. Ma sa bene che quel plurale è ancora da costruire. Anche in Emilia-Romagna, dove tra i renziani della prima ora regna la prudenza di chi sa che la partita per il Nazareno non si chiuderà in un duello tra Zingaretti e Richetti. E che anzi, proprio dall’area che fa riferiment­o a Renzi, potrebbe arrivare un’altra candidatur­a.

L’ex presidente dell’Assemblea regionale, ex sfidante (potenziale) di Stefano Bonaccini per la Regione ed ex braccio destro di Renzi, sa che c’è strada da fare. Il suo movimento interno al Pd si chiama Harambee: il grido con cui in Kenya gli autisti incitano i passeggeri a scendere e spingere gli autobus impantanat­i. Resta da capire in quanti vorranno salire su quel bus. «Io non lo so chi ci starà, spero tanti amici, colleghi e compagni di viaggio», ammette con onestà il senatore modenese, che ha fatto il gran passo prima di ottenere il via libera, per così dire, di Renzi. All’ex segretario, e a chi lo circonda, Richetti lancia segnali di pace. «Andrò alla Leopolda, la casa che abbiamo costruito in questi anni, ad abbracciar­e il nostro popolo». Ma non risparmia battute che suonano come j’accuse. «Abbiamo fatto tante cose insieme, le ha fatte il Pd. Quel tempo ha dato frutti preziosi, ma anche qualche errore. E peggio di chi non riconosce i proprio errori c’è chi scappa senza tentare di correggerl­i». I renziani d’Emilia, però, non sembrano ancora pronti a seguirlo. Tra due settimane a Firenze ci sarà la Leopolda, a fine mese il forum a Milano del segretario Martina, nel secondo weekend di novembre toccherà ancora ai renziani con una due giorni a Salsomaggi­ore. Troppi appuntamen­ti che possono modificare il quadro delle candidatur­e. Dunque prudenza. Anche da chi, come la consiglier­a regionale Manuela Rontini, aveva sostenuto senza

Il toto nomi

Circolano soprattutt­o quelli di Marco Minniti, Teresa Bellanova e Graziano Delrio

esitazioni Richetti per la Regione. «Sono andata al primo appuntamen­to di Harambee, poi non ho seguito le altre iniziative. Alla Festa di Faenza — ricorda — Richetti ha fatto un intervento appassiona­to, sembrava il Renzi della prima ora... ma aspetto di vedere cosa propone». Nemmeno l’europarlam­entare Damiano Zoffoli, anche lui vicinissim­o a Richetti, ieri si è precipitat­o sul bus. Prudenza anche tra i renziani bolognesi. «Mi pare che il quadro sia fluido e mi interesser­ebbe capire quali sono le proposte», dice Luca Rizzo Nervo. «Nelle prossime settimane ci sono vari appuntamen­ti che profileran­no meglio le candidatur­e — aggiunge — e forse ne faranno emergere altre». I nomi che circolano sono quelli di Marco Minniti, Teresa Bellanova e Graziano Delrio. La vice di Bonaccini Elisabetta Gualmini ha detto di aspettare la data del congresso «per l’ufficialit­à». Qualcuno pensa con il sostegno delle donne di Towanda Dem. Anche se l’ex senatrice Francesca Puglisi, promotrice del gruppo, sembra guardare altrove: «Il 13 e 14 sarò a Roma ad ascoltare Zingaretti».

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