Corriere di Bologna

La gente: voto sì, anzi no

- Facchini

Sono informati ma indecisi. I cittadini di Granarolo e Castenaso, chiamati domenica a votare il referendum sulla fusione, si dividono tra favorevoli e contrari, su costi e benefici.

informati sul referendum di domenica, un po’ confusi dopo le ultime novità che riguardano la circolazio­ne delle auto a diesel Euro 4, ma soprattutt­o ancora indecisi sul proprio futuro. Per sapere se davvero sarà fusione tra Castenaso e Granarolo nell’Emilia bisognerà attendere ancora qualche giorno, ma tra i due paesi vicino Bologna pare ci siano già diversi punti in comune. Da queste parti, domenica 7 ottobre, dalle 7 alle 23, oltre 20mila residenti (più altri 13mila fra Baricella e Malalbergo, alle urne per la stessa ragione) saranno chiamati ad esprimersi sulla possibilit­à di riunirsi sotto un unico campanile: favorevoli o contrari?

Per le strade, nei bar e nelle piazze dei due centri dell’hinterland bolognese non si parla d’altro. «Io voterò sì: in questo modo potremo diventare uno dei comuni più grandi della provincia, quindi di conseguenz­a ci saranno più risorse economiche e più vantaggi per tutti» spiega il signor Franco, a passeggio per via Mazzini, a Castenaso, insieme ad un coetaneo. «E magari da queste parti arriverebb­ero anche nuovi imprendito­ri e nuove infrastrut­ture — interviene l’amico —. Guardi Valsamoggi­a, dopo la fusione hanno un sacco di aziende in più e persino un casello autostrada­le». «Ma poi per i servizi ai cittadini dove bisognerà andare? Qui o là?» si chiede però una signora a spasso col cagnolino vicino ad un parco. «Io voterò decisament­e no — assicura — non vedo nessun motivo per complicare le cose». «Non abbiamo neanche un autobus che collega i due paesi» fa invece presente, dalle parti di Granarolo, un’altra signora schierata sul fronte del no. «Ma stiamo così bene, perDiscret­amente ché cambiare? Poi una fusione proprio con Castenaso… forse non lo sa, ma gli abitanti di questi due paesi, storicamen­te, non sono mai andati molto d’accordo» aggiunge.

«Sono molto indeciso, devo informarmi meglio — spiega Marco, 25 anni — però a pelle direi di sì alla fusione. Credo che porterà sicurament­e dei vantaggi per tutti». «Ma poi che nome avrà questo nuovo ipotetico comune?», domandano un gruppetto di pensionati su una panchina. Sulla scheda di domenica bisognerà indicare anche una preferenza su questo, le opzioni sono: Castenaso Granarolo, Villanuova dell’Emilia, Villagrand­e, Terre Villanovia­ne, Castegrana­ro. «Non mi piace neanche uno, domenica mi sa che a votare non ci vado proprio», confessa fra le risate uno di loro.

Qualunque sia il futuro dei due piccoli centri, le rispettive amministra­zioni hanno comunque già creato un fronte comune contro i divieti al traffico imposti dal piano regionale dell’aria, tanto che mercoledì il sindaco di Castenaso, Stefano Sermenghi, ha annunciato una deroga per la circolazio­ne dei diesel Euro 4, in vigore già a partire da ieri. «Le due amministra­zioni — ha detto — la pensano allo stesso modo: limitazion­i al traffico sì, ma non troppo penalizzan­ti». «Io non ci sto capendo più niente», taglia corto Francesco, subito dopo il rifornimen­to di benzina all’entrata di Granarolo. «L’ho letto proprio stamattina sul giornale: mi sembra un’ottima idea — dice un altro —. Questi divieti sono giusti per ridurre lo smog, certo, però non devono creare troppi disagi alla gente che ha solo una macchina a disposizio­ne, tipo me». «Non sapevo avessero già cambiato alcuni divieti — commenta un ragazzo in attesa alla fermata dell’autobus, a Castenaso —. Mi fa un po’ ridere, prima ci dicono delle cose, poi altre. Per carità, questa mi sembra una decisione corretta, però ci vorrebbe maggiore chiarezza nei nostri confronti. Se uno guida per il paese convinto di essere a posto e dopo gli viene fatta una multa perché in realtà non lo era, il problema poi è il suo, non di chi modifica ripetutame­nte le regole». «Sono d’accordo col sindaco, l’importante è che tra una settimana non si cambi tutto di nuovo» gli fanno eco due signori in bici.

Insomma, lunedì mattina i cittadini di Castenaso e Granarolo scoprirann­o il loro futuro. Ma nel frattempo, fusione oppure no, almeno su alcuni punti di vista le differenze lungo i circa dieci chilometri che li dividono sembrerebb­e si siano già ridotte.

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Voto Domenica si voterà il referendum per la fusione tra Granarolo e Castenaso

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