In scena «I fatti» con Luigi Dadina: il secolo operaio e la tragedia della nave Mecnavi
Racconta col fiato addosso allo spettatore Luigi Dadina, su uno sgabello gemello di quello dove Francesco Giampaoli dà lamento musicale, dolore di blues a storie contadine delle terre di palude che circondano Ravenna. È roccioso il narratore (uno dei fondatori del Teatro delle Albe), è morbido il suonatore, nel ripercorrere fatti che raschiano la memoria e lasciano una ferita. Con «I fatti, l’aria infiammabile delle paludi» sono vicini, negli occhi di chi li ascolta, per la rassegna «A teatro nelle case» del Teatro delle Ariette. L’appuntamento è oggi alle 21 alla Fattoria delle Querce di Bazzano; domani, stesso orario, alla Cantina Bonfiglio di Monteveglio (biglietti 12 euro, ridotto 8 euro).
La storia parte dal 1916, quando il nonno di Dadina come tanti scese dalla montagna per cercare un’avvenire migliore. Trasporta con parole e suoni l’immaginazione in un secolo di trasformazioni del lavoro, dagli aratri alle macchine agricole, e del paesaggio, dalle campagne infinite alle ciminiere, a petrolchimici e gasdotti, fino al lavoro dei «picchiettini», quelli che puliscono le cisterne, e alla drammatica esplosione del gas nella nave Mecnavi, tredici morti nel 1987, esattamente il 13 marzo, nel porto di Ravenna. Uno dei peggiori incidenti sul lavoro registrati in Italia.
Tutte le informazioni sul sito www.teatrodelleariete.it o al seguente numero 051.6704373 (ma.ma.)