Gol fuori casa? Neanche a parlarne
Santander e compagni si sono sbloccati al Dall’Ara ma in trasferta il rendimento è ancora basso
A.A.A. cercasi gol disperatamente, possibilmente lontano da casa. L’anemia rossoblù parzialmente curata nelle ultime due partite giocate al Dall’Ara contro Roma e Udinese è tornata d’attualità nel weekend e con quello zero nella classifica dei gol segnati la squadra di Inzaghi ha fatto registrare un record europeo davvero poco invidiabile: il Bologna è rimasta l’unica squadra dei cinque maggiori campionati europei di calcio a non aver ancora segnato una rete in trasferta.
Un digiuno pesante rimasto tale anche in Sardegna, con la squadra di Inzaghi che resta la Cenerentola europea in questa speciale graduatoria: (poco) meglio dei rossoblù i tedeschi del Mainz e del Fortuna Dusseldorf con un gol in tre trasferte, il Cardiff (Premier League), il Betis (Liga) e l’Amiens (Ligue 1) con una rete in quattro gare lontano da casa e persino il povero Frosinone che con i due gol — inutili — segnati a Torino ha agganciato gli spagnoli del Leganes e gli inglesi del Brighton a due reti in quattro trasferte. Al di là dei paragoni con l’estero, i numeri generali dell’attuale Bologna evidenziano diversi problemi offensivi: con quello di Cagliari sono sei i clean sheet dei portieri avversari, con due sole partite su otto concluse con reti all’attivo (curiosamente, sempre due) e l’attacco rossoblù che naviga mestamente al penultimo posto con un gol di vantaggio sulle tre reti segnate dal Frosinone, peggior reparto offensivo della serie A dopo otto partite. Numeri su cui il tecnico Filippo Inzaghi dovrà lavorare in queste due settimane, cercando di regalare a questo Bologna una maggiore pericolosità offensiva a patto di mantenere gli equilibri comunque mostrati fin qui, con dieci reti subite che restano comunque uno score accettabile al netto dei vistosi errori di copertura evidenziati a Cagliari.
Analizzando le statistiche, ci sono cifre che senza dubbio impongono una riflessione cercando di uscire dalla sbornia seguita alle vittorie contro Roma e Udinese, che sembravano aver allontanato la crisi di risultati dei rossoblù: dopo otto turni di campionato il Bologna ha tirato nello specchio della porta avversaria 25 volte, il che significa poco più di tre conclusioni a partita su cui i portieri avversari devono intervenire. Un dato che pone il collettivo di Inzaghi all’ultimo posto in serie A, scavalcato ieri dal Chievo salito a 26 e con il Frosinone a quota 28: numeri che rappresentano più di un campanello d’allarme anche per quella imprecisione di fondo sottolineata dall’allenatore anche a Cagliari, dato che i 25 tiri nello specchio sono arrivati a fronte di 66 conclusioni totali verso la porta, con un misero 38% rispetto al totale dei tiri. Numeri in linea con l’imprecisione nei passaggi, altra statistica negativa: anche a Cagliari, come in altre cinque partite (fanno eccezione solo quelle contro Genoa e Udinese) il Bologna è rimasto sotto l’80% di passaggi riusciti, altra statistica in cui la squadra è in fondo alla classifica della serie A e che dà un quadro chiaro su una qualità media delle giocate decisamente da elevare, se possibile, per creare qualche grattacapo in più alle difese avversarie. Un miglioramento da cui passa necessariamente la corsa-salvezza dei rossoblù.
Poco pericolosi
In otto partite solo 25 tiri in porta: ultimi in Serie A, superati da Chievo e Frosinone