Corriere di Bologna

Martino può sorridere: «Felice del gioco»

Il coach soddisfatt­o dopo la prima: «Mi è piaciuto il sistema, ma non dobbiamo distrarci»

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È a 1’16’’ dalla fine che coach Antimo Martino si lascia andare, sotto i circa 400 tifosi della Fossa, braccia alzate e un sorriso che gli leggi in volto, poco dopo, anche in sala stampa.

«Felice della prestazion­e. Tranne alcune pause che purtroppo ci siamo concessi — commenta il coach della Fortitudo —. Vedi il terzo quarto in cui abbiamo fatto un passo indietro in difesa e ci siamo disuniti, ho visto una squadra sempre in controllo, seppur senza Mancinelli e su un campo così difficile, contro una Verona che non ha mai mollato. La cosa più bella? Forse è il fatto di aver vinto soffrendo, un messaggio che voglio la squadra recepisca, perché questo è un campionato che se ti distrai 5’ rischi di pagarne le conseguenz­e: noi, lì, al loro vantaggio, abbiamo avuto la forza di chiuderla con personalit­à». Il gioco collettivo? Dice Martino: «La squadra, sia nei momenti difficili che in quelli positivi, s’è sempre affidata al sistema, dopodiché ho la fortuna di allenare giocatori, da Rosselli ad Hasbrouck, che dentro il sistema sanno metterci del loro». Qualche singolo, allora. Pini? «Può mantenere questo livello, quest’anno, perché intorno ha eccellenti passatori che valorizzan­o le sue caratteris­tiche, poi deve migliorare perché in alcuni momenti si è fatto trovare impreparat­o, ma sono contento della sua crescita e dalla grande mano che ci dà, specie senza Mancinelli». Hasbrouck? «Contentiss­imo anche di lui, a differenza di molti americani è uno che difende, nel primo tempo ha dovuto fare già due falli, nella ripresa ha messo un paio di canestri decisivi nei momenti di difficoltà: è uno che sa capire quand’è il momento suo e quand’è il momento degli altri».

Al momento di dire la sua, il coach di Verona, Luca Dalmonte, riflette: «Speravo di uscire con una vittoria. Ma la Fortitudo ci ha insegnato che la solidità devi trovarla nella sofferenza. Noi, dopo lo sforzo per recuperare, quel tipo di solidità non siamo riusciti a trovarla». Il rammarico della Tezenis? «Nel primo tempo abbiamo regalato 11 palle perse da cui Bologna ha ricavato 17 punti, sprecato 7-8 contropied­i, concesso almeno 4 rimbalzi offensivi di troppo. Però siamo rimasti in gara. Senza quegli errori forse parleremmo di un’altra partita».

” I singoli? Pini può mantenere questo livello grazie all’aiuto dei compagni Hasbrouck bene, sa capire i diversi momenti

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Festa La squadra saluta i tifosi bolognesi a Verona

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