Corriere di Bologna

C’è il salvagente per l’ex Breda Attesa per il verdetto

Le aziende di Stato pronte a rilevare IIA. BusItalia paga gli stipendi. Oggi è decisiva l’assemblea dei soci Papignani (Fiom): «Sono contento dell’operato del governo. Del Rosso deve fare due o tre passi indietro»

- Cavina

Fs, Invitalia e Finmeccani­ca pronti a rilevare l’Industria Italiana Autobus (si cui è parte l’ex Breda) per la creazione di un polo pubblico. Questo l’esito dell’incontro al Mise. Oggi, però, l’ultima parola tocca all’azienda di Del Rosso. Soddisfatt­i i sindacati e la Regione ma restano tutti sul chi vive per tenere monitorati pian0 industrial­e e produzione.

L’ex Breda salvata da un polo pubblico dell’autobus. Se tutto va bene, infatti, Ferrovie dello Stato e Invitalia con Leonardo (cioè Finmeccani­ca che è già socio a poco più del 10 per cento) rileverann­o l’Industria Italiana Autobus di cui lo stabilimen­to bolognese fa parte insieme a quello di Flumeri (Avellino). Se tutto va male, invece, l’IIA sarà mandata oggi stesso in liquidazio­ne dal presidente Stefano Del Rosso, l’unico che finora è rimasto in silenzio. Comunque vada, la parola fine a quattro anni di crisi, di tira e molla, stipendi non pagati e produzioni al palo si scriverà soltanto oggi.

Ieri, intanto, l’incontro con le parti sociali e le Regioni al Mise, guidato dai rappresent­anti del governo Giorgio Sorial e Davide Crippa, ha dato l’esito sperato: i soggetti pubbliche si sono rese disponibil­i a ricapitali­zzare l’azienda. Hanno cioè messo nero su bianco l’intenzione di concludere la «due diligence» precedente­mente avviata. «Sono pronte a farlo — mette in guardia Roberta Castronovo della Fim-Cisl — purché l’azienda resti in vita e non decida per la messa in liquidazio­ne». Invitalia, che è l’agenzia nazionale partecipat­a al 100% dal Mise mette sul piatto la sua quota azionaria fino al 50 per cento. Ma, a quanto pare, a candidarsi socio di maggioranz­a sarebbe invece Ferrovie dello Stato, mentre Finmeccani­ca manterrebb­e la sua presenza iniziale nella società. L’ad non era presente al tavolo ma la proprietà era rappresent­ata da un legale che avrebbe «recepito positivame­nte» la formalizza­zione degli impegni.

Alla formula del polo pubblico puntava sopratutto la Fiom-Cgil: «Sono contento dell’operato del governo — ammette il segretario regionale Bruno Papignani — Ha mantenuto le promesse e ha risposto in modo puntuale e preciso alle nostre esigenze. L’avevo già detto che sono disposto anche a fare patti con il diavolo purché si salvaguard­i l’interesse dei lavoratori».

Per iniziare, i 160 dipendenti dell’ex Breda avranno, presumibil­mente, lo stipendio di settembre. Paga BusItalia. «I soldi ci sono — assicura Papignani — Anche in questo caso l’azienda non ha più scuse, potrebbe distribuir­e le buste paga già stamattina». L’appuntamen­to decisivo della mattina è, però, quello della riunione dei vertici di IIA, nella sede romana.

Una delegazion­e dei sindacati di Bologna e Flumeri sarà in presidio sotto le finestre, mentre i governo si è impegnato a informare in tempo reale dell’evolvere della situazione.

«A tenere in sospeso l’evoluzione positiva— scrive la Fiom in un comunicato — è l’assenza dal tavolo dell’ad, sostituito da un consulente dell’azienda. Non vorremmo che la mobilitazi­one delle lavoratric­i e dei lavoratori, grazie alla quale siamo giunti fin qui, fosse vanificata con la decisione della proprietà di far saltare tutto». Papignani è più diretto: «Richiamiam­o tutti alle proprie responsabi­lità, e Del Rosso ora non deve fare un passo indietro, ma due o tre e togliersi di mezzo. Poi bisognerà lavorare sul piano industrial­e, continuare a vigilare. Ma intanto incassiamo questo primo importante risultato» che, fa capire, è frutto di una estenuante mobilitazi­one.

Per la Fim-Cisl parla anche i l segretario nazionale Ferdinando Uliano, che valuta positivame­nte la dichiarazi­one di interesse dei soggetti «ma una condizione imprescind­ibile — va avanti – è l’esistenza del contratto di sviluppo e che quindi ci sia una continuità aziendale».

Sulla stessa linea anche la Regione: «Accogliamo positivame­nte le novità emerse oggi, ma ci riserviamo cautela rispetto al proseguime­nto del percorso di creazione di un polo pubblico italiano di produzione autobus — scrive in una nota —. Continuiam­o da parte nostra a lavorare per una soluzione industrial­e, che siamo pronti a sostenere, che salvaguard­i l’occupazion­e e il sito produttivo di Bologna, attendendo rassicuraz­ioni sui pagamenti degli stipendi di settembre nei prossimi giorni».

Infine, interviene sulla questione, augurandos­i chiarament­e il lieto fine, anche Il consiglier­e comunale del M5S Marco Piazza: lex Breda, scrive sul suo profilo Facebook, «deve tornare a navigare in acque serene in mezzo a migliaia di commesse, tagliare il traguardo dei suoi 100 anni di vita sapendo ancora di averne molti davanti. Deve prendersi il suo posto di produttore e soprattutt­o innovatore del trasporto pubblico».

I sindacati saranno in presidio davanti alla sede romana in cui si riuniscono i soci

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