Sette ore di trattativa, musi lunghi e molti silenzi
C’è chi esce soddisfatto, chi per nulla. Reggio, Modena e Parma guidano i delusi
Sette ore seduti tutti intorno allo stesso tavolo e una scelta finale che lascia più di qualcuno con l’amaro in bocca. Quello di ieri in viale Aldo Moro non è stato per niente un tavolo istituzionale semplice da gestire per il governatore Stefano Bonaccini, tanto che nel primo pomeriggio, con un accordo ancora lontano fra i 30 amministratori convocati, c’era persino chi temeva che il vertice si potesse concludere con un nulla di fatto. Alcuni assessori hanno dovuto chiamare «in diretta» i propri sindaci per avere il via libera alla soluzione proposta dal presidente della Regione, mentre a convincere il fronte delle amministrazioni decisamente contrarie alla retromarcia sul divieto di circolazione per gli Euro 4 (in primis Modena, Reggio Emilia e Parma) è stata solo la scelta di ridurre da 4 a 3 le giornate consecutive di sforamenti consentite prima il blocco totale del traffico. «Soddisfatto? Assolutamente no. La scelta della Regione arriva dopo diverse pressioni, è questo il problema principale» si lascia scappare l’assessore all’ambiente di Reggio Emilia, Mirko Tutino, uno dei pochissimi a parlare al termine del vertice. «Io sono molto contenta: è stato un incontro utile e produttivo e alla fine abbiamo raggiunto un ottimo risultato nell’interesse dei cittadini di tutta l’Emilia-Romagna», dice Isabella Conti, sindaca di San Lazzaro, che, dopo Castenaso e Granarolo, si era detta pronta ad adottare una deroga al piano antismog. «In realtà, come ha precisato durante l’incontro, lei non voleva derogare al Pair ma porre un problema. E ha fatto bene: è anche questo il ruolo di un’amministrazione comunale» tiene a precisare Michele De Pascale, sindaco di Ravenna e presidente regionale dell’Anci. «La strada adottata non è quella di una retromarcia, piuttosto si tratta di una rimodulazione di un provvedimento che così diventa più leggero per i cittadini — continua —. Nessuno di noi è disposto a indietreggiare di un millimetro rispetto all’attività
” Tutino (Reggio Emilia) La scelta della Regione arriva dopo diverse pressioni, è questo il problema principale
di sensibilizzazione sull’utilizzo sia di mezzi di trasporto alternativi, sia dei diesel Euro 4: e la scelta della Regione di investire risorse per incentivarne la sostituzione anche per chi ha redditi più bassi mi sembra molto intelligente. Io stesso avevo emanato un’ordinanza che ora dovrò cambiare — conclude De Pascale —, ma modificare un atto del genere credo sia un segnale di maturità che i cittadini apprezzeranno». Per il resto, al termine di una giornata grigia (e non di smog) sfilano silenzi e facce lunghe.