Asse con Milano sì o no «Noi valutiamo i conti»
La Fiera definisca al più presto il suo piano industriale, purché sia solido e non crei alcun danno all’indotto. Così il presidente della Camera di commercio Valerio Veronesi lancia il suo monito a BolognaFiere, pronta ad affrontare il cda della prossima settimana dove si scontreranno gli opposti modelli caldeggiati dai soci pubblici. «L’attenzione della Camera di commercio — precisa Veronesi — è rivolta agli 890 milioni di indotto che genera la Fiera. Noi dobbiamo essere garanti del fatto che questo indotto possibilmente rimanga o migliori. Questa è la nostra mission». «Siamo come una fetta di salame in mezzo al sandwich», confida poi. Il riferimento è alla diatriba tra i due modelli in concorrenza. La Regione infatti, vorrebbe la costruzione della holding regionale delle fiere con Bologna (che già gestisce Modena e Ferrara) , Rimini e Parma. Il Comune, invece, insieme al management di via Michelino preferirebbe l’alleanza con Milano. La Mercanzia, da parte sua, non tifa per nessuna soluzione senza cifre e progetti alla mano. «Proprio perché non vogliamo essere mangiati da questo sandwich — precisa il numero uno del Commercio — , noi chiediamo solo di avere i documenti corretti, con un’analisi sulle ipotesi, su una terza ipotesi o su quello che è il pensiero che gli amministratori vorranno portare. Finché non siamo in presenza di un piano industriale non possiamo dire qual è il nostro parere. Ma sono sicuro che presto arriverà». L’importante insomma è che la Fiera non sia depotenziata. «È nostro compito — va avanti — avere la giusta attenzione verso i progetti industriali che ci verranno presentati. Al momento siamo in presenza di un progetto industriale che non comprende tutte le dichiarazioni che vengono fatte sui giornali, di modo che non siamo ancora in grado di fornire un parere». Il timore del depotenziamento della Fiera ma soprattutto di una sua subalternità rispetto a colossi come quello di Milano serpeggia intanto anche tra i soci privati.