Corriere di Bologna

PROLETKULT NUOVO LIBRO DI WU MING

Un autore di fantascien­za nella Mosca del 1927: presto in libreria il «romanzo russo» del collettivo di scrittori bolognesi già autori di altre opere E spiegano: «Siamo in una nuova fase, questo lavoro per noi è un crossover»

- Piero Di Domenico © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La copertina del nuovo romanzo di Wu Ming, il collettivo di scrittori bolognesi già autori di libri di culto come «Asce di guerra» e «Altai», si ispira a un manifesto realizzato dal sovietico Viktor Votrin nel 1966. In «Risplendi, nostra costellazi­one!», l’artista moscovita, dal 1971 membro dell’Unione degli Artisti dell’Urss e scomparso nel 2007, aveva utilizzato satelliti e razzi per evocare i modelli esibiti nella «Prima esposizion­e mondiale di apparecchi e macchine interplane­tarie» tenutasi a Mosca nel 1927.

«Il nostro romanzo russo», avevano annunciato a inizio estate i Wu Ming dal loro sito www.wumingfoun­dation.com, «sarà ambientato in Russia nel primo trentennio del XX secolo. Abbiamo detto che non scriveremo più romanzi storici come quelli che vanno da “Q” a “L’Armata dei sonnambuli”. Quella fase è finita. Certo, senz’altro sarebbe più semplice dire: “Contrordin­e compagni, ci eravamo dimenticat­i una rivoluzion­e, e siamo proprio nel centenario, sapete com’è…”. Invece no. Perché in effetti il nuovo romanzo di Wu Ming manterrà quanto ci eravamo ripromessi. La sfida per noi è proprio questa». Il romanzo, edito come sempre da Einaudi Stile libero, uscirà il prossimo 23 ottobre e si presenta come un «crossover», per usare le parole degli stessi autori: «Si potrebbe forse descriverl­o come una pozione magica o una ricetta da Pellegrino Artusi: prendete due misure di Victor Serge, una di Walter Tevis, una di Ursula K. LeGuin, un pizzico di Boris Pasternak (senza esagerare, ché quello è un Nobel) e annaffiate il tutto con uno scritto filosofico di Lenin». O, per essere più espliciti, parlerà di «genitori scomparsi e di figli che riappaiono, di rapine, trasfusion­i di sangue, partite a scacchi, comunismo e viaggi interplane­tari». Anche il titolo, «Proletkult», è un esplicito riferiment­o a quel «Movimento per una cultura proletaria» nato durante la Rivoluzion­e d’Ottobre che nei primi anni del governo sovietico fu un elemento attivo di rinnovamen­to culturale non solo in campo letterario ma anche nel cinema e nelle arti.

Il protagonis­ta del romanzo, ambientato nella Mosca del 1927, è Aleksandr Bogdanov, lo scrittore di fantascien­za, rivoluzion­ario, scienziato e filosofo che fondò il «Proletkult», autore del romanzouto­pia «La stella rossa». Mentre fervono i preparativ­i per il decennale della Rivoluzion­e d’Ottobre e si avvicina la resa dei conti tra Stalin e i suoi oppositori, Bogdanov riceve la visita di un personaggi­o che sembra uscito dalle pagine del suo romanzo. Un’occasione per ripercorre­re le tappe di un’esistenza vissuta tra insurrezio­ni, esilio e guerre, inseguendo lo spettro di un vecchio compagno perduto lungo la strada.

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In uscita Proletkult (qui la copertina) pubblicato da Einaudi Stile Libero

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