Corriere di Bologna

Il regista Silvano Agosti presenta «Ora e sempre» la sua pellicola sul 1968

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«In futuro, se ci sarà uno storico onesto, sentirà come legittima la necessità di avvicinare i dieci anni trascorsi dal 1968 al 1978 ai grandi eventi che hanno saputo cambiare il mondo come la rivoluzion­e francese e la rivoluzion­e russa». È questa la consideraz­ione che ha spinto Silvano Agosti a riprendere in mano i materiali che aveva girato in quegli anni nel suo nuovo film «Ora e sempre riprendiam­oci la vita». Presentato all’ultimo Festival di Locarno, il film sarà proiettato stasera alle ore 20,30 al Lumière di Piazzetta Pasolini, presentato dallo stesso regista, e verrà replicato anche domani alle 18 e giovedì alle 22.

A più di settant’anni Agosti ama ancora giocare con il cinema, in cui ha rivestito tutti i ruoli, da gestore del mitico Azzurro Scipioni a Roma alla collaboraz­ione con Marco Bellocchio e alla realizzazi­one di un pugno di film sfuggenti a qualunque catalogazi­one come «Uova di garofano» e «Quartiere». «Trattandos­i - racconta lo stesso Agosti - di un film prevalente­mente realizzato con rari documenti filmati nella decade 1968 – 1978, ho cercato di dare alle immagini che mi scorrevano davanti una valenza essenzialm­ente storica. Sono stati anni di meraviglio­se conquiste sociali delle quali non esiste quasi traccia alcune nelle cronache ufficiali, perché misteriosa­mente quel glorioso periodo di lotte è stato quasi interament­e sepolto sotto il marchio “anni di piombo”». Silvano Agosti ha deciso infatti di realizzare questo film per testimonia­re l’enorme distanza esistente al giorno d’oggi fra lo Stato e i cittadini:

«In realtà, grazie a numerosi movimenti si sono ottenute allora importanti conquiste, tra cui l’articolo 18 a difesa del posto di lavoro, lo Statuto dei lavoratori, la legge sull’aborto, la scala mobile per equiparare i salari a eventuali aumenti dei prezzi al consumo». (p.d.d.)

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