Corriere di Bologna

Il Don Giovanni sul palco è una donna

Teatro Arena del Sole Domani sera ad aprire la stagione l’opera di Mozart «secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio», capace di mescolare generi diversi Petra Magoni nei panni del seduttore in una sorta di Cotton Club anni 20: «Rispettiam­o l’originale a mod

- Massimo Marino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Mozart come non l’avete mai visto e sentito. Inaugura la stagione dell’Arena del Sole il particolar­issimo «Don Giovanni di Mozart secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio», eseguito dai musicisti della più famosa band multirazzi­ale italiana, con elementi di nove nazioni, capaci di mescolare generi diversi.

Il seduttore impenitent­e, maestro dei travestime­nti, sarà affidato a Petra Magoni; con lei in scena la cantante reggae Mama Marjas, Hersi Matmuja, Evandro Dos Reis, Omar Lopez Valle, Houcine Ataa e Simona Boo, dal 2015 vocalist dei 99 Posse. In scena da domani alle 21 a domenica (info: www.bologna.emiliaroma­gnateatro.com), l’opera è ambientata dai registi Mario Tronco e Andrea Renzi in una specie di Cotton Club anni ’20, che si trasforma anche in discoteca anni ‘60.

«Don Giovanni» segue «Il flauto magico» e «Carmen». «La passione per le opere liriche, – spiega Tronco – è qualcosa che il direttore musicale Leandro Piccioni e io abbiamo trasmesso ai musicisti. Loro affrontano i classici in maniera spregiudic­ata: alcuni leggono la musica, altri vengono da tradizioni di trasmissio­ne orale e proprio dagli “errori” di questi nascono le cose più interessan­ti». «Il canto entra subito nelle prove. Lavoriamo sul libretto e lo trasformia­mo, seguendo sempre una certa plausibili­tà. L’orchestra non è mai in buca, ma sul palco: gli strumentis­ti sono altri personaggi».

«Don Giovanni» parte da un’idea di superament­o dei confini, geografici e di genere: «Il protagonis­ta è affidato a Petra Magoni, una cantante straordina­ria, con caratteri androgini. La musica di Mozart è trasportat­a in una cultura da band da ballo. In quel locale anni ’20, i personaggi femminili sono anche le coriste, Masetto è uno dei cantanti, Leporello è il trombettis­ta, oltre che il servo dell’impresario del locale, Don Giovanni». Il Commendato­re non c’è. Si inserisce Petra Magoni: «Il padre di Anna è morto in un incidente: Don Giovanni crede di esserne stato la causa ed è roso dai rimorsi». Continua Tronco: «È come un incubo visivo di Don Giovanni, che alla fine prenderà i volti di tutti i componenti dell’orchestra. Quest’opera, che a Parigi è stata definita iconoclast­a, gioca col realismo: i personaggi assomiglia­no molto ai musicisti dell’orchestra».

E Petra Magoni: «Don Giovanni non simula: si innamora davvero, ha fame delle anime degli altri. Io non mi sono posta il problema se è maschio o femmina: lo interpreto a modo mio- fa sapere -. Non mi piacciono in genere gli steccati, le categorie che separano, nella vita e nella musica». Aggiorname­nto? Iconoclast­ia? Risponde sempre lei: «Rispettiam­o l’originale a modo nostro. Mozart, se fosse nato ai nostri giorni, forse lo avrebbe scritto così».

 ?? In scena ?? Un Don Giovanni androgino, affidato alla voce di Petra Magoni (nella foto di Paul Bourdrel) è quello dell’Orchestra di Piazza Vittorio, con la regia di Andrea Renzi e Mario Tronco. Lo spettacolo è in scena da domani a domenica
In scena Un Don Giovanni androgino, affidato alla voce di Petra Magoni (nella foto di Paul Bourdrel) è quello dell’Orchestra di Piazza Vittorio, con la regia di Andrea Renzi e Mario Tronco. Lo spettacolo è in scena da domani a domenica
 ??  ?? Sarà il sindaco di Bologna Virginio Merola a inaugurare la nuova stagione del salotto culturale della scrittrice Patrizia Finucci Gallo. Tanti gli ospiti e gli argomenti trattati: si parte con il giornalism­o di inchiesta con le storie di Fabrizio Gatti, si prosegue con il noir di Marina Di Guardo, le nuove architettu­re degli italiani che disegnano le città europee e cinesi con il progettist­a Marco Casamonti, il bilancio su Fico con Tiziana Primori, i nuovi giovani artisti con Ludovica Cesaretti, la moda con Antonio Mancinelli
Sarà il sindaco di Bologna Virginio Merola a inaugurare la nuova stagione del salotto culturale della scrittrice Patrizia Finucci Gallo. Tanti gli ospiti e gli argomenti trattati: si parte con il giornalism­o di inchiesta con le storie di Fabrizio Gatti, si prosegue con il noir di Marina Di Guardo, le nuove architettu­re degli italiani che disegnano le città europee e cinesi con il progettist­a Marco Casamonti, il bilancio su Fico con Tiziana Primori, i nuovi giovani artisti con Ludovica Cesaretti, la moda con Antonio Mancinelli

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy