Londra tra la Bohème e Oscar Wilde: il party e il libro di Scatasca
Vestitevi in un certo modo, oggi, se andate alla Galleria Ono Arte Contemporanea di via Santa Margherita. Perché il professor Gino Scatasca, che nel nostro ateneo è docente di Letteratura Inglese e Culture mediali anglofone, presenta alle 18.30 il suo libro «Fitzrovia, o la Boheme a Londra» (Il Mulino) e lo fa con un party ispirato al titolo: «Fitzrovia Wilde Party: Londra tra Bohème e Oscar Wilde». La festa è organizzata per onorare non tanto il quartiere londinese, quanto il pub, centro nevralgico per un secolo di esistenze marginali, ubriacature storiche, drammi apocalittici, ribellioni più o meno radicali a tutto ciò che sapeva di regole. In una parola, quella Bohème londinese tanto spiantata quanto follemente creativa. Il volume di Scatasta ne ricostruisce una sorta di mappa senza tralasciare il confronto con l’analoga esperienza parigina e focalizzando l’attenzione su personaggi che animarono quel periodo. Si va da Walter Sickert ad Augustus John, da Nina Hamnett a Betty May, Julian Maclaren Ross, Nancy Cunard, con le immagini che scorrono durante l’informale presentazione. E su tutti svetta Oscar Wilde. Dichiarava di odiare la vita bohemiènne, ma gli ultimi, poveri anni parigini dello scrittore irlandese furono in stile (tragicamente) bohémien. Il dress code consigliato a questo punto è chiaro: il Bohémien Londoner. Il che lascia molta libertà: se pensiamo agli artisti citati, ognuno era stravagante a modo suo. Quindi, può bastare pescare qualcosa dall’armadio della nonna. Per l’occasione viene anche presentata la Italian Oscar Wilde Society con iniziative a fine 2018.