Corriere di Bologna

«Virtus-Milano? Un esame difficile»

Riccardo Pittis analizza il Derby d’Italia di domenica al PalaDozza: «Bologna squadra nuova che ha bisogno di rodaggio, ma le prime due vittorie hanno facilitato il compito di Sacripanti»

- Luca Aquino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Riccardo Pittis, mercoledì ha commentato la partita della Virtus in Champions League. Che impression­e le ha fatto la squadra di Sacripanti?

«Mi è piaciuta la mentalità, la capacità di non mollare anche nelle situazioni più complicate. Con il Neptunas sul +15, quando alla Segafredo riusciva poco o nulla in attacco, sarebbe stato facile mollare mentalment­e e prendere un’imbarcata. Invece i giocatori hanno dimostrato di tenerci, mi è piaciuto moltissimo l’atteggiame­nto di Punter e Martin. Un bel segnale per Sacripanti, sa di poter contare su giocatori che combattono. È una squadra con ampi margini di migliorame­nto».

Domani arriva Milano e non sarà facile. Sarà un esame sia per la Virtus che per Milano su un campo difficile e due giorni dopo la partita di Eurolega col Buducnost?

«Sarà un esame per entrambe, ma indubbiame­nte è più difficile per la Virtus perché è una squadra nuova che ha bisogno di rodaggio. Le prime due vittorie hanno facilitato il compito di Sacripanti, ma è altrettant­o vero che Milano quest’anno è ancora più solida del solito. Ha cambiato meno, è già in buona forma e l’Eurolega, che la potrebbe stancare più avanti, è appena iniziata. Per la Virtus sarà un esamone».

In questo momento, in casa bianconera, c’è un solo uomo al comando: Kevin Punter. Le ricorda qualcuno del passato?

«Mi ricorda Anthony Parker, l’ex Roma e Maccabi. È più basso e meno fisico, ma come lui è bravissimo in un aspetto tecnico che non si vedeva da anni: il palleggio-arresto-tiro da due punti. Spesso i giocatori moderni si limitano a tirare da tre o ad andare fino in fondo. Questo fondamenta­le lo dipinge come un giocatore che ha tecnica e capacità di leggere bene il gioco».

Martin, Cournooh e Kravic: in Coppa la panchina è stata una risorsa decisiva.

«Il contributo della panchina è determinan­te ed è quasi sempre la base per costruire buone squadre e fare buone annate. Quando qualcuno dei titolari non è in giornata, avere dei cambi affidabili fa la differenza».

È opinione diffusa che Milano sia imbattibil­e. È d’accordo?

«Sono della stessa idea. Dall’arrivo di Pianigiani si è iniziato a costruire la squadra con un senso logico. Quest’anno si è mantenuto il nucleo che ha vinto il campionato sul quale sono stati fatti pochi innesti mirati. Questo è il passaggio più importante per costruire un ciclo. L’unica criptonite di Milano può essere l’Eurolega. Anche se il roster è molto lungo e attrezzato, 30 partite di regular season sono tante e quest’anno penso ci siano anche serie possibilit­à di approdare ai playoff, quindi questo numero aumenterà ulteriorme­nte».

La proprietà Segafredo è molto ambiziosa e Massimo Zanetti ha parlato di scudetto in cinque anni. La Virtus sarà l’antagonist­a di Milano?

«Farebbe il bene del basket italiano avere un’altra squadra attrezzata come Milano. Anche nella prospettiv­a di un allargamen­to dell’Eurolega, una competizio­ne che significhe­rebbe molto per la Virtus, sia per il suo passato sia per il presente e futuro che sono stati impostati. Ovviamente per arrivare a quel gradino ci vuole ancora tempo, ma le premesse ci sono».

Lei ha giocato molte partite con la maglia dell’Olimpia Milano e di Treviso contro la Virtus. Che sfide erano?

«Quella con Bologna era “la” partita. Una rivalità molto sentita perché spesso erano gare che decidevano i campionati. Ho avuto l’onore e il piacere di giocare contro Brunamonti e Villalta prima, poi contro gente come Danilovic e Coldebella, arrivando fino a Ginobili e Rigaudeau quando ero a Treviso. Virtus-Milano per me è un bellissimo ricordo e sono certo che risvegli anche tanta passione in tutti i tifosi che andranno a vedere la partita al PalaDozza».

” Quella con Bologna era “la” partita. Una rivalità molto sentita perché spesso erano gare che decidevano i campionati

 ??  ?? Riccardo Pittis, ex stella del basket con Olimpia Milano e Treviso, è commentato­re televisivo per Sky Sport. A partire da marzo 2010 è stato anche team manager della Nazionale italiana di pallacanes­tro
Riccardo Pittis, ex stella del basket con Olimpia Milano e Treviso, è commentato­re televisivo per Sky Sport. A partire da marzo 2010 è stato anche team manager della Nazionale italiana di pallacanes­tro
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Oggi telecronis­ta

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