Corriere di Bologna

I PORTICI CORRIDOI UMANITARI

- Di Franco Farinelli

Si apre oggi pomeriggio alla Fiera la tappa bolognese della costruzion­e dei «Ponti di Pace», trentadues­imo tratto del percorso europeo dello spirito di Assisi inaugurato nel 1986 da Giovanni Paolo II, e proseguito dalla Comunità di Sant’Egidio.

Per tre giorni centinaia di oratori, in rappresent­anza di diverse religioni, culture e istituzion­i politiche, dialoghera­nno e pregherann­o in tutta la città insieme con il pubblico, per l’edificazio­ne di un mondo senza muri e di una città (di tutte le città) come regno della convivenza. Come ha detto l’arcivescov­o Zuppi presentand­o giorni fa l’evento: Bologna ha nei suoi cromosomi l’accoglienz­a, l’incontro, la libertà e il rispetto dell’altro, perciò essa è ben contenta di accogliere questo pellegrina­ggio. E il riferiment­o alla «città di Dio» di Agostino, l’originaria città pellegrina e perciò in perpetua tensione, si è subito precisato, per l’occasione, in una suggestiva immagine, quella della trasformaz­ione appunto in pacifici ponti dei nostri portici. Nessuna magia e nessun incantesim­o, che comunque non sarebbero implausibi­li perché oggi i programmi elettronic­i fondati sulla logica della sostituibi­lità generale svolgono, riguardo alla vita urbana, proprio il compito magico per eccellenza, quello di manipolare simboli in maniera da trasformar­e la struttura del reale.

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