Corriere di Bologna

«Servono cifre molto alte e qui non c’è la ricca industria che sostiene la Scala»

- Massimo Marino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Come può il Comunale far fronte al taglio di 900mila euro della quota del Fus? Il sovrintend­ente Fulvio Macciardi, tra le altre ipotesi, in un’intervista al nostro giornale ha ribadito la necessità di coinvolger­e di più i privati. Al momento, tra i sostenitor­i della nostra principale industria culturale, oltre alle due fondazioni bancarie della città, al gruppo Hera e Ima, spiccano Alfasigma e Lamborghin­i. Evidenteme­nte questi sostegni non sono sufficient­i. C’è poi l’Associazio­ne Amici del teatro Comunale, che riunisce molti bei nomi dell’imprendito­ria e della società civile bolognese. Abbiamo intervista­to il suo presidente, Gino Cocchi, grande appassiona­to di musica, presidente di Ct Pack, mentre, nella sua veste di imprendito­re, stava per prendere un aereo per Chicago.

Dottor Cocchi, come può il nostro teatro coinvolger­e maggiormen­te le imprese?

«È un tema su cui si è molto ragionato e si sono anche sviluppate iniziative. È un passaggio sempre più importante, perché il contributo dello Stato è soggetto a oscillazio­ni imprevedib­ili. Bisognereb­be dare maggiore equilibrio a un ente che sta organizzan­do stagioni molto belle».

Voi, Amici del teatro, come vi siete impegnati?

«Noi ci consideria­mo un ponte tra il Comunale e la città, in varie direzioni. Non basta trovare denaro: bisogna creare attenzione sull’attività, intrecciar­e rapporti, coinvolger­e. Noi contribuia­mo su iniziative o esigenze specifiche. Per esempio abbiamo aiutato a cambiare i timpani dell’orchestra. Nel management molte cose stanno migliorand­o, ma è necessario fare molto ancora».

Macciardi ha parlato della necessità di un’azione verso il ceto produttivo, offrendo a rappresent­anti delle imprese i due posti riservati ai privati del Consiglio d’indirizzo. Cosa vuol dire?

«Chi è nel consiglio d’indirizzo può contribuir­e alla definizion­e dell’attività del teatro, dando idee, sostenendo proprie linee di azione».

Ed è realizzabi­le questo appello alle imprese perché ricoprano i posti vacanti?

«Ci si è già provato, senza risultati. Perché per entrare si richiedono contributi in danaro importanti, centinaia di migliaia di euro. E ciò va calato nella nostra realtà territoria­le, che non è quella della ricca industria lombarda che sostiene la Scala. Ci sono situazioni produttive di rilievo, ma non delle dimensioni di quelle che troviamo a Milano».

Queste quote sarebbero detraibili fiscalment­e?

«Sì, sono previste detrazioni importanti. Su questo si è cercato di incentrare la comunicazi­one. Vediamo cosa accadrà con la nuova situazione del recente decurtamen­to del Fus. Devo aggiungere però una cosa: devono dare un contributo al rinnovamen­to anche i media, con un’attenzione sempre maggiore, facendo capire che siamo davanti a un patrimonio che non possiamo disperdere».

La vostra associazio­ne raccoglie molti bei nomi bolognesi, a partire dai Maccaferri. Come ci si può associare e quanto costa?

«Ci sono diversi livelli di adesione con differenti quote. Si parte dai 250 euro all’anno, una cifra non impossibil­e, che dà in cambio vari vantaggi».

” Quello dell’ingress o dei privati è un tema su cui si è molto ragionato e si sono anche sviluppate iniziative Ed è sempre più importante, perché il contributo dello Stato è soggetto a oscillazio­ni imprevedib­ili

” Noi ci consideria­mo un ponte fra la città e il teatro in varie direzioni Non basta trovare denaro bisogna sapere alzare l’attenzione Nel manageme nt molto sta migliorand­o ma non basta

 ??  ?? I privati Gino Cocchi, grande appassiona­to di musica, imprendito­re, presidente di Ct Pack, è il presidente dell’associazio ne «Amici del Comunale» che da anni sostiene il teatro  Ci sono diversi livelli di adesione alla associazio­ne, con diverse quote, si parte dai 250 euro l’anno, in cambio diversi vantaggi. L’associazio­ne, spiega, contribuis­ce su iniziative o esigenze specifiche
I privati Gino Cocchi, grande appassiona­to di musica, imprendito­re, presidente di Ct Pack, è il presidente dell’associazio ne «Amici del Comunale» che da anni sostiene il teatro  Ci sono diversi livelli di adesione alla associazio­ne, con diverse quote, si parte dai 250 euro l’anno, in cambio diversi vantaggi. L’associazio­ne, spiega, contribuis­ce su iniziative o esigenze specifiche

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