Corriere di Bologna

Ed è già mal’aria: pm10 oltre i limiti L’offensiva di duecento scuole

I presidi adottano la campagna di rilevament­o dal basso

- di Daniela Corneo daniela.corneo@rcs.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

I dati sono inequivoca­bili: le due centraline Arpae (quella in via Chiarini e quella ai Giardini Margherita) indicano che dall’inizio dell’anno a oggi i valori delle pm10 sono già stati sforati 39 volte, quando per legge bisognereb­be stare dentro le 35 volte nell’anno solare. E siamo solo a ottobre. Questo significa che, se il clima non sarà clemente, il rischio di veder crescere (e non di poco) il numero è davvero molto concreto.

Il passo indietro della Regione sugli Euro 4 - e della Città metropolit­ana sulla modalità delle domeniche ecologiche - non ha fatto altro che rinforzare la protesta dei cittadini anti inquinamen­to. A cui si sono aggiunte, l’altro giorno, le scuole bolognesi e i comitati genitori degli alunni che abitano a Bologna. Un vero e proprio «esercito» di cittadini, con il consenso di molti presidi, che vorrebbero un’aria più pulita per i propri figli, almeno in prossimità degli istituti scolastici. Nelle ultime settimane sono stati montati i campionato­ri della campagna «Aria Pesa» in qualcosa come 220 scuole di Bologna, circa i due terzi della totalità degli istituti. Soprattutt­o materne, elementari e medie, cioè quelle scuole in cui gli alunni passano parte del proprio tempo anche all’aperto. «Si sono attivati i comitati dei genitori e abbiamo trovato presidi molto entusiasti dell’iniziativa», spiega Francesco Basile, uno dei promotori della campagna «Aria Pesa» che è alla sua seconda rilevazion­e a distanza di pochi mesi. I campionato­ri, che sono stati aperti martedì, «raccoglier­anno» il biossido di azoto per 4 settimane. «Non essendoci ancora i riscaldame­nti accesi — spiega Basile — i campionato­ri dovrebbero monitorare essenzialm­ente l’inquinamen­to prodotto dal traffico veicolare».

Intanto, anche su richiesta di alcuni presidi, gli attivisti di «Aria Pesa» hanno intenzione, in queste settimane, di andare in alcune delle scuole che hanno aderito e di comunicare agli alunni l’importanza della cura dell’ambiente. Tra le scuole che hanno deciso di «prestare» i propri spazi c’è anche l’Ic 6 (infanzia ed elementare Giordani, elementare Ercolani, medie Irnerio): martedì varie classi sono uscite con i docenti per seguire l’installazi­one dei rilevatori. «È un piccolo gesto, ma significat­ivo — spiega la dirigente Alessandra Canepa —, dobbiamo anche noi dare il nostro contributo. Tutti dobbiamo essere sensibiliz­zati sul tema della qualità dell’aria, cominciand­o proprio da scuola». La preside dell’Ic 5, Antonella Falco, ha dichiarato l’adesione del suo comprensiv­o sul sito: «Dal progetto possono scaturire argomenti di scambio e di studio con esperti Arpae per la trasparenz­a e la partecipaz­ione nelle valutazion­i ambientali».

Insomma, le scuole vogliono essere protagonis­te nella lotta allo smog. E vogliono esserlo i genitori. «Sono preoccupat­i per l’aria che respirano i figli», dice Basile. Che non nasconde la contrariet­à per la retromarci­a della Regione sugli Euro 4: «Si riparte da capo e la Regione è già in ritardo sul tema della qualità dell’aria. Non è stato preparato il terreno per i cittadini e si è dato poco peso alle responsabi­lità individual­i su questo tema. Siamo delusi, ma non ci fermiamo».

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