«Lucrezio, Seneca e noi»: Ivano Dionigi, dialogo e risposte
Ivano Dionigi aveva dedicato a Lucrezio e Seneca una serata in maggio nell’aula magna dell’Università, nell’ultima edizione del ciclo di incontri che ha inventato, «La permanenza del classico». Gli attori Stefano Randisi ed Enzo Vetrano interpretavano i due filosofi in un serrato dialogo, un contrasto tra le rispettive posizioni, scritto dall’illustre latinista ed ex rettore dell’Alma Mater. Ora il professore torna sul pensiero di quei due capisaldi dell’antichità che fonda i tempi moderni con un libro pubblicato dagli editori Laterza, da oggi in libreria (pp. 126, euro 14). «Quando la vita ti viene a trovare. Lucrezio, Seneca e noi» ci trasporta in questioni ancora roventi, avanzando domande sull’impegno in politica o sul distacco del saggio, sul conoscere la natura o sull’indagare se stessi, sulle capacità della lingua di rappresentare le cose, su innovazione e tradizione, religione, superstizione, atteggiamento davanti alla morte. Le contrapposizioni riscontrabili tra il pensiero dell’epicureo Lucrezio e dello stoico Seneca si moltiplicano in un pensiero complesso che, di fronte agli aut aut, sembra inclinare verso la fede nella domanda che cerca di aprire strade senza esaurirsi in verità esclusive. Dionigi interpreta il pensiero dei due filosofi con uno scrupolo filologico mai puramente accademico, in cerca sottotraccia, nelle loro parole, di prospettive per i nostri tempi. Scrive: «Non importa quali risposte abbiano dato, importa invece la loro allergia al pensiero unico, tanto da averci prospettato concezioni diverse e rivali del mondo». Qual è la vita ideale, quella impegnata nella cosa pubblica, che Seneca persegue, o quella solitaria, secondo i dettami di Epicuro, come sostiene Lucrezio? Come si raggiunge la felicità? È più importante conoscere la natura, nella sua indifferenza al destino umano, e smontare le illusioni religiose come vorrebbe l’epicureo, o conoscere se stessi, fondando un umanesimo che avrà risonanze nel cristianesimo, come fa il filosofo stoico? Il libro inizia analizzando queste questioni. Al centro una nota autobiografica, sull’attrazione del giovane studioso Dionigi prima per l’uno, poi per l’altro pensatore, e il turbamento che provoca la scelta: «Ogni volta che ti schieri per l’uno ti assale il dubbio che la ragione stia con l’altro». E infine ripropone il dialogo tra i due, infarcito di citazioni dei filosofi, in un testo chiaro, affascinante, dialettico, mai semplicistico o pedante.