Corriere di Bologna

Tra dubbi e sollievo alla centralina di Porta San Felice

- di Beppe Facchini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il dietrofron­t di Regione e Comuni sui divieti per la circolazio­ne dei diesel Euro 4 continua a dividere i bolognesi. Potesse parlare, lo confermere­bbe anche la centralina dell’Arpae per il monitoragg­io della qualità dell’aria vicino Porta San Felice, uno dei punti nevralgici del traffico in auto e del via vai quotidiano a piedi o in bici dell’intera città.

Basta trascorrer­e qualche ora all’ombra dell’apparecchi­atura per rendersene conto: «Hanno fatto male a cambiare idea: mi sembra chiaro che a Bologna l’aria sia più inquinata che altrove per colpa del traffico», dice Marco, un signore di mezza età convinto inoltre che «chi amministra dovrebbe sapere che quando si prendono delle decisioni così ci sarà sempre qualcuno scontento. Ma poi non per forza bisogna fare un passo indietro per evitare le polemiche». «Solo con certi divieti la gente smetterebb­e finalmente di usare l’auto anche per fare cinquanta metri», dicono Ivano e la moglie Laura, pensionati dall’accento meridional­e che, a braccetto, tornano a casa con le buste della spesa.

Per Abir, pelle olivastra e due bimbi al seguito, «a Bologna c’è troppo smog, bisogna evitare che ci sia sempre così tanto traffico»; mentre la giovanissi­ma Jasmine dice: «Il vero problema dell’inquinamen­to non sono le auto, ma i camini delle industrie, le caldaie dei palazzi e lo scarico degli aerei». Dello stesso parere anche un signore che, fermo al semaforo, assicura: «Vedrà, adesso che arriva l’inverno e tutti accenderan­no il riscaldame­nto la situazione diventerà ancora più grave».

«Per fortuna ci hanno ripensato, fino a una settimana fa ero convinto che avrei dovuto girare sempre a piedi», dice invece il signor Sergio, mentre apre la portiera di una Ford grigia non proprio nuovissima. «È un Euro 4, mi sono salvato in corner», ammette. «Io non ci sto capendo niente, ma in realtà mi interessa poco», spiega un ragazzo pronto a partire col suo motorino parcheggia­to vicino la centralina. «Divieti o non divieti, con lo scooter posso andare dappertutt­o». «Non capisco di cosa vi lamentiate» osserva un signore arrivato da Novara per visitare il Mast. «Vado spesso a Milano e lì sì che ci sono dei problemi col traffico, a confronto qui si sta di lusso». «Condivido la scelta di togliere i divieti — la campana di un giovane papà con la figlia per mano —, perché altrimenti in tanti avrebbero dovuto cambiare auto e non tutti se lo possono permettere: io sono tra questi».

«Non è stata una decisione corretta, proprio adesso che in città ci sono servizi molto utili come Mobike ed Enjoy» commenta Annalisa, mentre la compagna di shopping al suo fianco aggiunge: «Bisogna avere più attenzione verso l’ambiente». «Dicono che dobbiamo usare di più i mezzi pubblici, ma siamo sicuri che gli autobus non inquinino quanto le vecchie macchine?» domanda infine una signora in sella alla sua bici.

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