Corriere di Bologna

DALLA, COMUNE AL LAVORO PER EVENTI TUTTO L’ANNO

- Corneo

«Stiamo lavorando con la Fondazione Dalla per progetti ida realizzare tutto l’anno». Il Comune riallaccia la collaboraz­ione con gli eredi del cantante, che hanno vinto al Consiglio di Stato contro i Beni culturali.

«Il Comune vuole collaborar­e con la Fondazione Dalla». E già lo sta facendo, soprattutt­o da quando la Fondazione ha cambiato la sua governance e il nuovo gruppo di lavoro sta ragionando su alcune iniziative da portare avanti in città. Insomma: Palazzo d’Accursio c’è. E vuole esserci, a quanto fanno sapere dall’amministra­zione.

La sentenza del Consiglio di Stato che ha dato ragione agli eredi di Lucio Dalla, eliminando completame­nte il vincolo (che aveva posto nel 2014 il ministero dei Beni culturali, allora guidato dal dem Dario Franceschi­ni) su oggetti, arredi, opere d’arte della casa-museo del cantautore in via D’Azeglio, ha riaperto la discussion­e in città su come tenere viva la memoria dell’artista bolognese e su quali soggetti dovrebbero intervenir­e perché la figura di Dalla venga ricordata con continuità, a parte la ricorrenza del 4 marzo, giorno della sua nascita, celebrato dall’artista nella canzone 4 marzo 1943.

«Il dialogo con la Fondazione Dalla — assicura Palazzo d’Accursio — è aperto e c’è stima reciproca. Stiamo mettendo in campo varie azioni che possano lasciare il segno in città tutto l’anno». Comune e Fondazione, quindi, stanno studiando una serie di iniziative per ricordare l’artista in modo continuati­vo e presto renderanno noti i progetti per ricordare il «figlio» più celebre di Bologna.

L’apertura straordina­ria della casa-museo di via D’Azeglio sarà dunque solo una delle iniziative che comunque continuerà, probabilme­nte non più gestita, come è stato nell’ultimo anno, dalla Cna che ha messo risorse sue per consentire ai visitatori di fare il tour nell’abitazione. Ora che il vincolo agli oggetti non c’è più, gli eredi deciderann­o cosa farne, ma è decisament­e probabile che tutto resterà dov’è, proprio perché parte inscindibi­le della casa-museo e del ricordo dell’artista.

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