Inchiesta e perizia sull’ascensore caduto
L’elevatore era stato fermo un mese per un problema alla scheda elettronica
Servirà una perizia per stabilire le ragioni dello scivolamento dell’ascensore in viale Masini. L’elevatore era stato fermo un mese per un guasto.
Servirà un perizia per stabilire le cause del guasto che due giorni fa ha fatto bloccare l’ascensore del Garage Masini, con cinque persone intrappolate dentro, di cui una si è fratturata una gamba quando l’elevatore è piombato giù per quasi un metro.
I carabinieri della stazione Bologna, che indagano sull’accaduto, hanno già depositato in Procura l’informativa, chiedendo una valutazione tecnica. La pm di turno Antonella Scandellari venerdì aveva aperto un fascicolo per lesioni colpose gravi e aggravate, per ora ancora contro ignoti. Per gli eventuali risarcimenti dovrebbe comunque intervenire l’assicurazione da cui la struttura è coperta. Si dovrà stabilire inoltre, se la riparazione che sull’ascensore era stata operata solo un giorno prima, abbia influito in qualche modo sul guasto. L’elevatore, infatti, era stato fatto ripartire proprio venerdì, dopo essere stato fermo per quasi un mese per un problema a una scheda elettronica danneggiata che causava dei sobbalzi durante la salita e la discesa. Sulla pagina Facebook dell’attività c’è ancora il messaggio del ripristino del funzionamento postato giovedì. Venerdì mattina, poi, il guasto intorno alle 11, mentre dentro c’erano cinque persone.
L’ascensore risulta omologato per quattro, ma la proprietà del garage aveva fatto affiggere un cartello chiedendo ai clienti di non utilizzarlo in più di tre alla volta. Ai carabinieri hanno spiegato che l’avviso era stato messo per prudenza, visto che spesso gli automobilisti che lasciano le auto in garage hanno valigie e borsoni al seguito, data la vicinanza con la stazione. Mentre i vigili del fuoco tentavano di liberare le persone intrappolate, comunque, l’ascensore è precipitato giù di quasi un metro, perché, bloccandosi, aveva tranciato un tubo idraulico. Tutti i passeggeri sono stati poi estratti dal nucleo Speleo alpino fluviale dei vigili del fuoco che li hanno tirati su con funi e verricelli.
Solo un mese fa, prima che fosse fermato per la manutenzione, l’ascensore era stato protagonista di un evento molto più lieto: una donna ha dato alla luce il suo bambino proprio fuori dalle porte dell’elevatore al secondo piano interrato, ha avuto le doglie mentre andava a riprendere l’auto parcheggiata e il piccolo Alessandro non ha aspettato l’arrivo dell’ambulanza per nascere. La donna ha voluto affiggere fuori dall’ascensore un fiocco azzurro e un cartello che ricorda il lieto evento. Adesso però l’ascensore resta sotto sequestro finché non sarà chiusa l’inchiesta.