Corriere di Bologna

IL SINDACO: «PREDAPPIO PAESE NORMALE SIAMO STUFI»

- Conti

Un paese impotente ed esausto, che non ne può più di questa contesa infinita. Il sindaco di Predappio Frassineti, schiacciat­o tra l’adunata fascista e la contromani­festazione dei partigiani, dice basta: «Siamo un paese normale, non ne possiamo più».

«Non è nostra intenzione rispondere a muso duro contro il ministro Salvini o la Prefettura, di cui rispettiam­o sempre le decisioni». Queste le parole di Miro Gori, presidente dell’Anpi provincial­e di Forlì-Cesena all’indomani delle dichiarazi­oni del ministro dell’Interno, che si è detto pronto ad autorizzar­e il corteo commemorat­ivo della Marcia su Roma a Predappio il prossimo 28 ottobre. «Ci teniamo comunque a precisare che l’Anpi rimane fermamente convinta che l’adunata neofascist­a costituisc­a una violazione netta della Legge Scelba», ha tuttavia puntualizz­ato Gori. Per l’Anpi l’obiettivo primario è ottenere da parte della Prefettura l’autorizzaz­ione a manifestar­e in piazza nello stesso giorno in cui è previsto il corteo dei nostalgici, nel 74esimo anniversar­io della liberazion­e di Predappio. Intanto, per il sindaco del comune romagnolo Giorgio Frassineti, eletto con una lista civica di centro sinistra, il clima generatosi attorno al caso sta diventando irrespirab­ile. Frassineti, da tempo sostiene che l’adunata dei nostalgici sia all’origine di ripercussi­oni negative sulla serenità della sua comunità cittadina.

Come viene vissuto dal paese questo appuntamen­to?

«I miei concittadi­ni sempliceme­nte non ne possono più di dover assistere ogni anno allo stesso spettacolo. Non è un’insofferen­za limitata al fatto di dover ospitare ogni anno e in casa nostra il pellegrina­ggio dei nostalgici. Ma tutto il circo che puntualmen­te si crea attorno alla cosa. Polemiche, ipotesi di contromani­festazioni. Predappio è un paese normale, abbiamo solo raccolto un’eredità storica, ovviamente senza colpe. Ma è importante che tutti sappiano che, nel bene e nel male, non esistiamo solo il 28 ottobre. Ci sono tante iniziative che la comunità promuove. E invece rischiamo di far conoscere il paese solo per il Duce. I cittadini comuni, di questo sono davvero stanchi».

Lei si è più volte lamentato del fatto che cittadini e Comune siano stai lasciati soli nella gestione di questa pesante eredità.

«E lo confermo. Un sindaco ha le mani legate quando si parla di autorizzar­e o meno un corteo. Io, come ogni altro cittadino, per legge non posso bloccare l’arrivo nostalgici. Se lo ritengono opportuno lo devono fare la Prefettura e la Procura. E se anche quest’anno la manifestaz­ione verrà autorizzat­a io certamente non andrò a recriminar­e di fronte alle autorità, tantomeno davanti a Salvini. Perché noi una soluzione, marce e cortei a parte, l’abbiamo proposta e riguarda il comparto culturale. Di respiro europeo».

Parla del progetto del Museo del Fascismo?

«Esattament­e. Visto che non possiamo cancellare l’eredità che ci è arrivata in dote, guardiamo il bicchiere mezzo pieno. Vogliamo costruire un museo del fascismo, un centro studi autorevole. Non si tratta di un qualcosa di celebrativ­o ma di divulgativ­o: far conoscere al mondo che cosa fu davvero il fascismo anche nelle sue atrocità, indagandon­e le cause, mettendo a disposizio­ne delle nuove generazion­i uno strumento per comprender­e perché debba esserne scongiurat­o il ritorno».

” Frassineti Non posso bloccare l’arrivo dei nostalgici, ma la gente è stanca di questa eredità

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di Enea Conti Da sapere L’Anpi ha chiesto a governo e autorità di vietare l’adunata e di poter fare una manifestaz­ione per la liberazion­e dai nazifascis­ti, il sindaco Frassineti (nella foto) ha denunciato il clima ostile e l’isolamento del Comune
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 Il 28 ottobre come ogni anno a Predappio, paese dove sono custodite le spoglie di Mussolini, i nostalgici del Ventennio festeggian­o la marcia su Roma

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