Treviso-Fortitudo vale la A
Mezzogiorno di fuoco con la grande sfida tra le due favorite della A2 in diretta tv La De’Longhi recupera Antonutti e Lombardi. Mancio out. Menetti e Martino: «Non sarà decisiva»
Forse non deciderà la stagione — o forse sì — ma di certo conta tantissimo, e poi è sempre è Treviso-Fortitudo. Una grande classica alla puntata numero 104 (conduce l’Aquila 52-51), con in palio un pezzettino di promozione già alla terza di stagione regolare. Tv accesa su Sportitalia a mezzogiorno quindi, per una specie di partita di playoff a fine ottobre: difficile ci sia qualcosa di più importante da vedere, in A2, da qui a Natale. Se sono veramente le squadre più forti del girone, De’Longhi e Lavoropiù, nella corsa al primo posto che quest’anno vale la serie A lo scontro diretto diventa fondamentale, e magari lo sarà anche lo scarto. «Sarà importante, certo, ma non credo decisiva: è troppo presto e in una corsa lunga conterà di più la regolarità contro le avversarie mediopiccole» raffredda come al solito Antimo Martino, imperturbabile di fronte al primo esame davvero severo che si trova ad affrontare da quando è in biancoblù. Stesse parole usate da Max Menetti a Treviso.Nessuna ansia da prestazione,
” Il tecnico Da questa partita voglio capire chi siamo veramente, finora abbiamo fatto molto bene ma si può sempre fare meglio Per vincere la stagione comunque conta la regolarità
semmai curiosità. «Quella di vedere chi siamo veramente, di fronte a una grande avversaria e su un campo difficilissimo. Finora abbiamo fatto molto bene, ma si può fare meglio».
Lavora assieme da circa due mesi questa Fortitudo e finora è stata praticamente una cavalcata, facendo quasi tutto perfettamente dalle amichevoli alla Supercoppa fino alle prime due di campionato; passare anche l’esame del Palaverde sarebbe la definitiva dimostrazione che è pronta per andare fino in fondo. «In realtà qualche difficoltà l’abbiamo già sperimentata, ma superata bene, credendo nei valori di squadra: contro Casale, a Verona, anche all’inizio con Imola. Non mi aspetto certo che da qui alla fine saranno tutte passeggiate, ogni partita propone problemi diversi. Poi ci sono gli avversari, e quelli di domani sono forti davvero».
Martino lo sa, che non saranno sempre rose e fiori, anche perché il calendario continua ad essere durissimo, questa è solo la prima tappa di un ciclo micidiale, mercoledì arriva Udine e poi anticipo a sabato 27 della trasferta a Jesi, tre partite delicate in sette giorni, il momento di testare se l’età media elevata del gruppo può essere un problema oppure no. «Lavoro in più per lo staff, ma ci faremo trovare pronti, e poi i giocatori preferiscono giocare che allenarsi» smonta il problema il coach molisano.
Hasbrouck di nuovo dentro ma Mancinelli sempre fuori per l’Aquila, per Treviso rientra Antonutti (con la maschera) ma manca sempre Tomassini che tornerà a dicembre. Se le assenze più o meno si pareggiano, la qualità di gioco e la coesione mostrata finora fanno spostare l’ago della bilancia verso la Effe, ma poi c’è il fattore campo a riequilibrare tutto. E al Palaverde, come sempre, farà caldo: solito pienone da cinquemila o poco meno (gli abbonati sono circa 2.700) col solito spicchio per gli ospiti come unico contrappeso. Tutti addosso a Fantinelli, che torna dopo i suoi quattro ruggenti anni trevigiani, e si sa che la prima partita da ex è sempre la più difficile, a maggior ragione se si è stati un giocatore-bandiera e si è scelto di andare proprio dalla più grande rivale. «Ma lui è uno tranquillo di natura, metabolizzerà anche questa» assicura Martino. E poi vale la stessa cosa per Matteo Chillo dall’altra parte: un ex importante, ed emozionatissimo, per parte, è proprio destino che Treviso-Fortitudo sia sempre sul filo in tutto.