«1968. Un anno»: idee, oggetti e progetti raccontano l’anno clou del cambiamento Parma, la mostra del Csac dell’Università
Nella Chiesa abbaziale di Valserena
Emilio Vedova, Mario Schifano, Giosetta Fioroni, Mario Ceroli, Concetto Pozzati e Aldo Borgonzoni sono alcuni dei protagonisti di quella ricerca artistica che nel 1968 costituì un riferimento fondamentale per l’immagine. Così come i reportage e le sperimentazioni fotografiche di Uliano Lucas, Nino Migliori, Mario Cresci, Carla Cerati e Ugo Mulas, messi a confronto con la cronaca registrata dall’agenzia Publifoto Roma. Il ’68 ricostruito dal Csac dell’Università di Parma nella mostra «1968. Un anno», sino al 4 agosto 2019 nella Chiesa abbaziale di Valserena, nasce proprio dall’archivio del Centro sulla Comunicazione, il cui primo nucleo risale al 1968 e che oggi può vantare oltre dodici milioni di materiali originali nella comunicazione visiva e ricerca artistica. Nella mostra, aperta oggi dalle 10 alle 19 a Parma, in strada Viazza di Paradigna, e scandita da una lunga timeline, si potranno confrontare le differenti strade del progetto grafico, pubblicitario e editoriale, che vede proprio nel 1968 la nascita del nuovo font Forma per la fonderia Nebiolo da parte di Aldo Novarese affiancato da un team con Franco Grignani, Giancarlo Iliprandi, Bruno Munari, Ilio Negri, Till Neuburg, Luigi Oriani e Pino Tovaglia. Incrociando i progetti di Armando Testa per Carosello, i costumi della Sartoria di Pietro Farani e l’esplosione della cultura beat e underground con il progetto di Ettore Sottsass per la rivista «Pianeta Fresco», mentre il linguaggio della satira è rappresentato Renato Calligaro e Roberto Perini.