Corriere di Bologna

Le quote Woolrich della bolognese Wp vendute a un fondo

Chiuso l’affare con un fondo lussemburg­hese. Canè: vogliamo crescere

- Corneo

La bolognese Wp Lavori in Corso ha ceduto la sua partecipaz­ione in Woolrich Internatio­nal. Il noto marchio americano dell’outdoor, acquistato dagli italiani nel 2016, va al fondo lussemburg­hese L-Gam, società d’investimen­to stabilita in partnershi­p con la famiglia regnante del Liechtenst­ein, che ne ha acquisito una quota di maggioranz­a. Restano invece i giapponesi di Goldwin che aumentano la loro partecipaz­ione. L’acquisizio­ne, dicono dalla società, «velocizzer­à il piano industrial­e e il progetto di globalizza­zione».

Woolrich Internatio­nal, che ha una rete di 32 negozi monomarca a livello mondiale (ultima in ordine di tempo l’apertura a Tokyo, a cui seguiranno a breve Roma e New York) ha chiuso il 2017 con 180 milioni di euro di fatturato. «La partnershi­p con L-Gam — dice l’amministra­tore delegato Paolo Corinaldes­i — sarà allo stesso tempo nel segno della continuità di sede e di management, ma con una forte spinta sull’accelerazi­one del business, con investimen­ti in Europa, Nord America, Giappone e Asia, grazie alla partnershi­p strategica con il gruppo giapponese Goldwin. Il nostro traguardo rimane l’ingresso in Borsa entro cinque anni».

La maggioranz­a di Woolrich Internatio­nal era stata acquisita appunto nel novembre del 2016 da Woolrich Europe, una società del gruppo Wp Lavori in Corso, al tempo la licenziata­ria del marchio per l’Europa e per l’Asia. Poi nell’ottobre del 2017 erano entrati i giapponesi di Goldwin, chiamati a occuparsi del ramo outdoor della società, lasciando agli italiani quello più fashion. Con la cessione, comunque, non ci saranno dismission­i delle attività italiane, come la produzione di alcuni tessuti tecnici, assicura Wp. L’obiettivo è solo la crescita. Oltre alla partnershi­p a livello di gruppo, Goldwin e Woolrich stanno completand­o una nuova join venture sugli altri mercati asiatici, che vede come primo focus la Corea, già dall’autunno-inverno del 2019.

L’accordo con il fondo LGam, spiega Andrea Canè, direttore creativo del marchio, «sarà strategico perché l’azienda vuole crescere. L’evoluzione sul fronte del prodotto è già in corso: le collezioni autunno e inverno dell’anno prossimo, che saranno presentate a breve, segneranno una trasformaz­ione nel branding e nell’immagine». «Il progetto globale di Woolrich Internatio­nal, che recupera fortemente — spiega la società— il dna americano attraverso le nuove campagne American Soul, punta a consolidar­e il mercato europeo e nordameric­ano con forti investimen­ti». Con un obiettivo chiaro: «Focalizzar­si sulla generazion­e dei millenials».

Wp Lavoro in Corso, fondata nel 1982 a Bologna da Giuseppe e Cristina Calori e Andrea Canè, che nel 1984 iniziano a importare i Woolrich in Italia, fino ad acquisirne la licenza e poi fondando nel 2016 la Woolrich Europe, resta con il suo portafogli di marchi, focalizzat­i sull’outdoor di alta gamma: dallo storico Barbour, fino ai giubbotti Baracuta e alle scarpe Blundstone.

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 ??  ?? Lo store dei vipAl centro Cristina Calori, fondatrice di Wp nel 1982 con il padre Giuseppe e Andrea Canè, tra Biagio Antonacci e l’artista Luca Caccioni nel negozio di via Clavature. In basso, Beppe Grillo nello store con Ciccio Graziani
Lo store dei vipAl centro Cristina Calori, fondatrice di Wp nel 1982 con il padre Giuseppe e Andrea Canè, tra Biagio Antonacci e l’artista Luca Caccioni nel negozio di via Clavature. In basso, Beppe Grillo nello store con Ciccio Graziani

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