Un’anziana chiama il 112: si sentiva sola
È successo domenica pomeriggio a San Lazzaro, poi ha offerto caffè e pasticcini
Ha chiamato i carabinieri sostenendo di aver bisogno di aiuto, ma quando i militari sono arrivati lì lei, un’anziana 86enne di San Lazzaro, ha aperto loro la porta con in mano un vassoio con caffè e biscotti. «Mi sentivo sola», ha subito confessato la signora. E loro, i due militari, sono rimasti a farle compagnia, mentre lei ricordava gli senti del dopo guerra e il dolore per la perdita del marito. «Quella donna mi ha commosso», dice uno dei carabinieri.
” Un militare È una storia che ci ha commosso La conosciamo non aveva mai chiamato con una scusa, allora abbiamo capito che aveva davvero bisogno di compagnia
La donna ha un figlio che va spesso a trovarla e si ferma a dormire da lei, ma era fuori per lavoro Abbiamo aspettato che tornasse: lui è stato cordiale, ha capito la situazione
Due chiacchiere La signora ha raccontato degli stenti del dopo guerra e della perdita del marito
«Correte, ho bisogno di aiuto». La telefonata al 112 è arrivata intorno alle otto di domenica mattina, da un appartamento di viale Kennedy a San Lazzaro. Sembrava una chiamata come tante, ma quando è stata dirottata ai carabinieri della compagnia, i militari hanno visto l’indirizzo e il nome della richiedente e si sono precipitati perché la richiesta di aiuto arrivava da un’anziana 86enne, conosciuta dalle divise perché in passato aveva già chiesto aiuto per altri motivi. Quando sono arrivati, però, i carabinieri hanno scoperto subito che dietro l’allarme della donna, questa volta, non c’era alcun reato né tentativo di truffa o raggiri, ma solo tanta solitudine.
La nonnina, infatti, ha aperto la porta ai carabinieri con in mano vassoio, caffè e biscotti appena sfornati. «Scusate, mi sentivo sola, avevo bisogno di parlare con qualcuno». La donna non ha neanche tentato di mascherare il vero motivo della chiamata, ma ha ammesso candidamente la sua paura di trascorrere tutta la domenica in solitudine. Allarme rientrato, i due militari non hanno potuto fare altro che accettare l’invito dell’anziana e restare a farle compagnia per il caffè. La donna si è scusata e ha raccontato che, anche se ha un figlio che spesso sta con lei, aveva passato la notte da sola e si era svegliata impaurita, così ha alzato il telefono e ha chiamato i carabinieri fingendo di essere in pericolo, senza specificarne il motivo, e di avere bisogno di aiuto. «È una storia che ci ha commosso — ammette uno dei militari della compagnia di San Lazzaro —. La conosciamo ma non aveva mai chiamato con una scusa così, allora abbiamo capito che evidentemente aveva davvero bisogno di compagnia». E l’ha avuta. Perché i due militari sono rimasti a casa con lei per un po’, ad ascoltare i suoi racconti degli stenti vissuti durante la seconda guerra mondiale e della paura di restare sola da quando è morto il marito. I carabinieri però hanno anche accertato che l’anziana non vivesse in una situazione di disagio e abbandono: ha un figlio che spesso dorme con lei, ma che l’altra notte non era in casa, fuori città per motivi di lavoro, spesso anche all’estero nell’ultimo periodo.
Ma questa volta per l’anziapregressi na madre la solitudine era diventata insopportabile e ha pensato di chiamare i carabinieri, quando ha capito che stavano arrivando ha messo sul fuoco la macchinetta della caffè e ha pensato almeno di ringraziarli così per l’intervento. I militari, rintracciato il figlio, hanno atteso che l’uomo rientrasse a casa in mattinata per affidargli l’anziana madre. «È stato cordiale, ha capito la situazione, non c’è stato nessun rimprovero per la donna». I carabinieri hanno escluso anche che ci fossero maltrattamenti familiari nascosti dietro la richiesta di aiuto dell’anziana, a cui sono tornati a fare visita ieri mattina per sincerarsi della sue condizioni. Solo un paio di mesi fa una storia analoga, accaduta a Napoli, aveva commosso il web: in quel caso una ultranovantenne aveva chiamato il 113 inscenando una rapina, ma aveva invece bisogno di qualcuno che l’accompagnasse a fare una passeggiata perché non usciva di casa da un mese a causa della solitudine.