Corriere di Bologna

«Essere stranieri non ci preoccupa» Incognita turni

- Francesca Candioli

La Magneti Marelli ai giapponesi. La notizia, che era nell’aria, è arrivata subito anche Bologna. Ma l’addio a Fca non spaventa quadri e impiegati. «Per noi — racconta Paolo, impiegato in Marelli dal 2001 davanti ai cancelli di via Timavo — può essere la grande occasione: se da una parte questo sodalizio consentirà ai giapponesi di allargarsi in Europa, dall’altra noi, come dipendenti, avremo la possibilit­à di accrescere le nostre competenze e migliorare, forse, anche la nostra situazione lavorativa». Per la maggior parte dei 900 assunti in Marelli, la vendita non è fonte di preoccupaz­ione, a patto che i livelli occupazion­ali siano garantiti così come sono. «A me basta ricevere lo stipendio ogni mese — sottolinea un’impiegata in azienda dal 2014 —. Spero che i giapponesi non cambino i nostri ritmi di lavoro, il loro approccio è molto diverso dal nostro. L’importante è che i nostri diritti vengano tutti rispettati». La nuova Marelli Calsonic Kansei avrà un fatturato di 15,2 miliardi di euro, disporrà complessiv­amente 200 impianti produttivi nel mondo e centri di ricerca e sviluppo in Europa, Giappone e America. «Già tante altre aziende italiane sono state comprate da imprendito­ri stranieri, non è questo il punto — ricorda Flavio Panetta, assunto da quattro anni —. In tanti casi molte realtà si sono salvate o sono diventate più grandi. Certo, mi dispiace, che il nostro Paese perda un’altra realtà che, comunque, già da un po’ non era più italiana, ma se questa vendita si trasformer­à in un’occasione di rilancio, perché non appoggiarl­a?». Pochi invece pareri negativi, come quello di Paolo, operaio da 23 anni, che ha paura di perdere la sua anzianità una volta avviate le nuove contrattaz­ioni. Sui livelli di occupazion­e da mantenere inalterati, però, si sono già pronunciat­i i sindacati, che hanno chiesto subito un confronto con la nuova proprietà e il governo.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy