Corriere di Bologna

Ferita respinta perché «non sanmarines­e». L’ospedale: non è vero

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Una ragazza di 17 anni si ferisce alle gambe cadendo da una moto sabato scorso a Montelicci­ano, frazione di Monte Grimano in provincia di PesaroUrbi­no, al confine con la Repubblica di San Marino. L’ospedale più vicino è pochi chilometri, a San Marino, ma la giovane verrà ricoverata in quello di Urbino dopo il diniego da parte della struttura del Titano in quanto lei è cittadina italiana e non sanmarines­e. A raccontare l’accaduto è stato il medico del 118 Michele Nardella che era a bordo dell’ambulanza inviata dalla centrale di Pesaro. «Siamo stati costretti a portare la ragazza all’ospedale di Urbino, distante 25 chilometri di strada tortuosa impiegando­ci quasi un’ora prima di arrivare — racconta il medico ai giornali locali —, siamo di fronte all’apartheid sanitaria e umanitaria da parte di uno Stato». Tesi totalmente smentita dall’altra parte. «L’ospedale non rifiuta le cure a nessuno», replica in una nota l’Iss, l’Istituto per la Sicurezza Sociale del Titano. Sul caso aggiunge che «il 118 di San Marino, in quanto non si trattava di codice rosso, chiedeva la nazionalit­à della paziente in ragione del fatto che tende ad assistere i suoi cittadini nella propria struttura, a esclusione del percorso legato al trauma center di cui la Repubblica è sprovvista e quindi, indipenden­temente dalla nazionalit­à dei pazienti, li invia ai centri di riferiment­o specializz­ati nel trauma».

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