Corriere di Bologna

Oz trova casa a San Lazzaro «Per noi sarà un paradiso, ma Bologna ha perso tanto»

- Beppe Persichell­a

Oz trasloca a San Lazzaro di Savena, ora è ufficiale. Una soluzione temporanea nella speranza di poter ritornare il prima possibile a Bologna. «In settimana firmiamo», annuncia il presidente dell’Aics Serafino D’Onofrio. Il più grande parco indoor di sport urbani e attività circensi d’Italia lascia quindi lo spazio dove è nato, l’ex Samputensi­li di via Stalingrad­o acquistato ad un’asta giudiziari­a dall’Unipol che ne ha preteso la disponibil­ità. La trattativa con la sindaca Isabella Conti e il privato proprietar­io dei capannoni in via Commenda a San Lazzaro è andata a buon fine, e così da novembre il centro sportivo contempora­neo (freestyle, skate, mbx, climbing, parkour, tessuti aerei e altro ancora) potrà tornare ad essere operativo anche se in forma ridotta, in quanto ridotti sono i nuovi spazi, 2 mila metri quadri contro i 12 mila dell’ex Samputensi­li. «Arrampicat­e, parkour e tessuti aerei dovrebbero andarci senza problemi, ma si tratta del 20% delle attività che si svolgevano in via Stalingrad­o. Sono indignato, la città ha perso un’esperienza che avevamo solo noi», si lamenta D’Onofrio.

In un primo momento sia la giunta, in particolar modo l’assessore alla Cultura Matteo Lepore, che il Consiglio comunale si erano impegnati a trovare una nuova sistemazio­ne in città per Oz, ma è stata una ricerca senza successo. Ora però non c’è solo il problema degli spazi, perché anche il trasloco non si prospetta per nulla semplice visto la mole di materiale e di attrezzatu­re da spostare. L’Eden, l’associazio­ne capofila di circa una trentina di realtà giovanili che compongono Oz, «ha consegnato le chiavi qualche giorno prima del termine ultimo del 20 ottobre, ma per liberare gli spazi serve ancora del tempo. Secondo Unipol che curerà il trasloco ci vorranno 2-3 settimane», spiega D’Onofrio.

L’accordo che verrà sottoscrit­to da Oz e dai privati proprietar­i dei capannoni a San Lazzaro sarà quinquenna­le, per un affitto da 6 mila euro l’anno. Il Comune sta valutando un possibile contributo tramite un patrocinio oneroso, mentre i privati saranno esentati dal pagare l’Imu. «San Lazzaro rappresent­a per noi il paradiso terrestre, e la Conti è un’apparizion­e miracolosa», scherza ma non troppo D’Onofrio, che comunque non si arrende all’idea di poter far ritornare Oz a Bologna. «Ce ne andiamo ma solo temporanea­mente — non demorde il presidente dell’Aics —. Devo dire che l’impegno personale di Lepore persiste, perché solo pochi giorni fa mi ha ribadito che il Comune vuole trovare una soluzione in città per Oz entro l’anno».

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